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Arianna Meloni a letto con l'amate? "Imparate a ridere": Natangelo graziato

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Natangelo graziato. Il vignettista autore della vignetta su Arianna Meloni a letto con un uomo di colore è stato "salvato" dall'Ordine dei giornalisti. Il disegno apparso sul Fatto Quotidiano, e che ritraeva la sorella del premier Giorgia Meloni nonché moglie del ministro Francesco Lollobrigida a letto con l'amante, altro non era che "satira divertente". Di più, perché l'Odg sostiene che i lettori "neanche sapevano chi fosse la sorella di Giorgia Meloni a cui alludeva la vignetta". Tutto vero, l’Ordine dei giornalisti con questa assurda motivazione ha archiviato, su proposta del relatore del Consiglio di disciplina Vittorio Roidi e con un voto all’unanimità, l’ipotesi di sanzioni nei confronti di Natangelo, deferito per una presunta violazione alle norme deontologiche nella stesura di una vignetta considerata, dal centrodestra, sessista, allusiva e becera.

 

 

D'altronde nel disegno si vedeva Arianna con l'amante che le chiedeva: "E tuo marito?". E lei rispondeva: "Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica". Parole che avevano già scatenato l'indignazione del presidente del Consiglio che ha accusato il Fatto di aver "sbattuto in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico".

 

 

Eppure per l'Ordine quella era solo satira, "finalizzata a far sorridere e divertire, oltre che fare in modo che anche gli uomini e le donne che governano o che rappresentano le istituzioni accettino con spirito liberale gli sberleffi e le dissacrazioni". E ancora: "Il fatto era reale, la frase del ministro sulla natalità aveva suscitato interesse (…) In più, i tratti e le parole usate (nei fumetti) non erano di per sé offensivi e insultanti". Poi "essendo in discussione il tema della natalità, la rappresentazione da parte del vignettista di un letto matrimoniale in casa Lollobrigida aveva una sua connessione con il tema in oggetto. E pensare che con Libero l'Odg non si comportò nello stesso modo. Quando in prima pagina venne pubblicata la "patata bollente" su Virginia Raggi, il direttore responsabile Pietro Senaldi fu condannato.

 

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