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Emanuela Orlandi, "quelli vicino a Papa Francesco che...": una bomba pazzesca

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Sono passati 40 anni da quel giorno del giugno 1983, quando Emanuela Orlandi scompare nel nulla. E da quarant'anni il caso è ancora un mistero tanto che Papa Francesco ha deciso di aprire un'inchiesta. "Il Papa - afferma Laura Sgrò, avvocata della famiglia Orlandi cittadina vaticana - ha mostrato più volte la sua buona volontà nel voler fare luce sulle vicende della Chiesa. Mi fiderò quando vedrò le carte". Il timore è che qualcuno all'interno delle mura possa insabbiare le indagini. "Di sicuro - non nasconde i suoi dubbi il legale a Oggi -. C’è sempre stato" qualcuno vicino a Bergoglio che rema contro. 

 

 

I sospetti dunque rimangono tanti. Uno spiraglio arriva dall'istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi. "È l’ultima chance che abbiamo di sapere cos’è successo a Emanuela - afferma -. Negli anni il Vaticano ha respinto tre rogatorie internazionali per interrogare i testimoni. Molti dei protagonisti di allora sono morti, chi sa non parla. Il tempo che passa è nemico della verità".

 

 

Ma la famiglia non intende cedere. In 14.610 giorni di silenzi e depistaggi "non si sono fatti divorare dall’odio. Hanno scelto la pazienza e sono un branco: si difendono a vicenda, come i lupi". Solo qualche settimana fa la Procura di Roma ha deciso anch'essa di riaprire le indagini. La speranza di Pietro, fratello di Emanuela, è quella di una collaborazione. "Il Vaticano - ha tuonato - da 40 anni fa di tutto per evitare che la verità possa uscire altrimenti non mi posso spiegare tutti i comportamenti di questi 40 anni". In ogni caso l'inchiesta aperta dai 'pm' d'Oltretevere, comunque, "io l'ho presa come cosa positiva, da qualche parte dovrà portarci, questa inchiesta secondo me potrebbe durare pochissimo perché io l'ho sempre detto, con un po' di buona volontà potrebbero farla durare pochissimo". 

 

 

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