Marco Travaglio, murales-sfottò a Padova: "Aiuto, ho perso il lavoro"
Con la morte di Silvio Berlusconi, in tanti si chiedono che ne sarà di Marco Travaglio. Il giornalista ha perso il suo nemico preferito. E c'è già chi la butta sull'ironia. A Padova è spuntato un murales che vede il direttore del Fatto Quotidiano reggere un cartello dalla scritta "Aiuto, ho perso il lavoro". Lo sfottò, firmato da Evyrein, è apparso nella mattinata di giovedì 15 giugno in via Santa Sofia. Esattamente il giorno dopo i funerali del leader di Forza Italia.
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Per Evyrein non è il primo murales. L'artista è infatti balzato agli onori delle cronache lo scorso gennaio quando ha realizzato un disegno, quella volta in via Marsala, raffigurante la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mentre stringe la mano al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. In alto, la scritta "In Bonafede", giocando sul cognome utilizzato dal mafioso durante la sua latitanza trentennale. Raffigurazione che è costata a Evyrein un'indagine per vilipendio alle istituzioni.
"Il delitto che B. ha commesso da morto": Travaglio accecato dall'odio, l'ultima follia
Tornando a Travaglio, alla morte del Cav, il giornalista ha tentato in tutti i modi di tenere ancora in vita il suo nemico. Come? Con una serie di insulti apparsi sulle colonne del suo quotidiano. L'ultimo attacco, quello sul suo editoriale, sparava a zero chi in questi giorni elogiava l'ex premier. "Agli innumerevoli delitti commessi da vivo, B. ne ha aggiunto un ultimo da morto. Il più imperdonabile: averci lasciato questa corte di vedove (non le due vere e quella finta: tutte le altre), prefiche, leccac***i, para**li, piduisti, terzisti, parassiti, prosseneti, camerieri, servi sciocchi e soprattutto furbi che da due giorni lacrimano per finta (solo lui riusciva a piangere davvero a comando) a reti unificate, devastando quel po’ di informazione e di dignità nazionale che gli erano sopravvissute".