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Tomaso Montanari criticato? Il sincero democratico reagisce così: la figuraccia

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Paladino della libertà di espressione. Sì, ma solo quando nel mirino non c'è lui nel mirino. Accade a Tomaso Montanari, finito nella bufera per essersi rifiutato di abbassare a mezz'asta le bandiere dell'università da lui rappresentata. Da rettore dell’università per gli stranieri di Siena, Montanari si è opposto alla decisione del governo di indire 3 giorni di lutto nazionale, con le bandiere sugli edifici pubblici poste a mezz'asta, per la morte di Silvio Berlusconi.

 

 

Una scelta non apprezzata dagli utenti del web, che hanno subito sottolineato la loro contrarietà. Peccato che lo storico dell'arte abbia ben pensato di mettere mano ai commenti, silenziandoli, ossia eliminandoli. "Montanari, il ribelle. Quello che ha limitato i commenti sotto i suoi tweet perché i vaffa erano troppi", fa notare un utente a cui ne fanno seguito altri: "C’è Montanari che ha disattivato i commenti. Peccato perché stava per raggiungere e superare il record assoluto di vaffa… sotto un tweet". E ancora: "Siamo al bloccaggio preventivo? Mai commentato. L’ho scoperto perché volevo vedere se era vero che aveva tolto i commenti. Questo antifascismo da salotto tv non lascia scampo".

 

 

E infatti sul suo profilo i commenti ai suoi tweet risultano parzialmente disattivati (l’icona è presente anche per tweet precedenti alla morte di Silvio Berlusconi): solo "gli utenti seguiti o menzionati da Tomaso Montanari possono rispondere". Situazione analoga su Facebook, dove nella sezione commenti è presenta una scritta che spiega: "Solo le persone che seguono questa Pagina per più di 24 ore possono commentare". Alla faccia della democrazia...

 

 

 

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