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Roveda, il notaio di Berlusconi: "Ma se fino a ieri...", lo sfogo e la bomba sul testamento

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Un interesse improvviso nei suoi confronti registra il notaio milanese Arrigo Roveda. Come potrebbe essere altrimenti visto che nelle sue mani, anzi nella sua cassaforte, è custodito il testamento di Silvio Berlusconi. Lo studio dello storico notaio della Fininvest e del Milan, che ha seguito molte delle operazioni immobiliari del gruppo e del fondatore di Mediaset in queste ore è preso d'assedio da chi vuole qualche anteprima sulla spartizione dell'eredità del Cav.  Nella sede di via Mario Pagano a Milano le bocche sono cucite, ma non del tutto. "Non parlo di temi legati alla vicenda di cui i giornali stanno trattando", ha detto il notaio Roveda all’ Adnkronos. "Lo faremo a bocce ferme", ha aggiunto, semmai dovesse ancora interessare. "E non credo perché prima non interessavo a nessuno".

 


Il dottor Roveda nei prossimi giorni provvederà a pubblicare il testamento e poi a convocare gli eredi. A quel punto si dovrebbe sapere se il Cavaliere, titolare del 61,2% di Fininvest, ha dato delle indicazioni precise sulla quota disponibile del suo patrimonio, cioè quella parte che il testatore può assegnare a soggetti diversi dai suoi eredi legittimi senza che le disposizioni vengano contestate. Bisognerà vedere poi se Berlusconi ha indicato un esecutore testamentario, si dovranno ricostruire, se ci sono, le donazioni che ha fatto in vita e capire se ha destinato una parte alla compagna Marta Fascina. Infine ci sono tutte le proprietà immobiliari, quelle personali a partire dalla Villa San Martino di Arcore, Villa Macherio, Villa Campari sul Lago Maggiore e Villa Certoisa a Porto Rotondo. Nel complesso il patrimonio attribuibile da dividere tra gli eredi ammonta a circa 4 miliardi di euro.

 

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