Concita De Gregorio, vergogna sulle "vedove" di Berlusconi: frase choc
Concita De Gregorio, nel suo articolo sui funerali di Silvio Berlusconi, pubblicato su La Stampa parla della "apoteosi di vedove truccate con sapienza per sembrare senza trucco e sfingee, dunque. Candide di sapiente carnagione a decine, fra i banchi". Si rivolge ovviamente di Marta Fascina, Marina Berlusconi, Veronica Lario: di "figli nel numero di cinque, splendida la piccola Eleonora, hai visto? Con la veletta e gli strass ai piedi" e "l'enigma Marta Fascina incastonata fra i figli di primo letto ormai quasi sessantenni".
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Quindi osserva ancora: "Marina Berlusconi tiene per mano Marta Fascina, quando escono dalla Chiesa. Questa sì, è una foto da tenere presente. A parte i devoti del passato, i beneficiari di una vita. Questo, le donne del futuro, è il fermo immagine. Che ne sarà dopo di lui del potere. Dopo che i palloncini blu sono volati via, l'anima è andata. Adesso sono loro due, queste due donne con gli chignon biondo platino. Così lontane, così diverse. Così legate dal capriccio del destino e dal volere del 'dottore', invece. Sono loro che portano la partita". In Duomo, precisa la De Gregorio "Veronica Lario siede fin dal principio, grande immobile e isolata dagli altri familiari, su una sedia in cui è scritto 'Veronica Bartolini'. Sarebbe Miriam Bartolini, il suo vero nome, per l'esattezza".
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Peccato che prima di questa disamina di trucco, parrucco e outfit, per l'esattezza martedì 14 giugno su La Repubblica, Concita scriveva sul "tema delle donne" e di Berlusconi che "sono state il suo vanto e il suo tallone d’Achille", donne che lui "ha contribuito grandissimamente, definitivamente a trasformare in poster, in figurine intercambiabili, in 'gradevoli presenze', in premi produzione e doni da dare in dote ai vincenti, merce che facilita gli affari, gratifica gli eroi, come corpi. Un ristoro, un benefit. È stato un disastro, quello che ha fatto in quarant’ann". Però lei ora parla del "trucco".