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Concita De Gregorio-choc nel giorno del funerale: "Quando morirà un uomo giusto..."

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"Il giorno che morirà un uomo giusto, un grande Presidente, allora, cosa faremo?", va chiedendosi Concita De Gregorio. La conduttrice di In Onda getta benzina sul fuoco della polemica tutta sinistra sul lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi. Ma non solo, perché la sua infelice uscita (il leader di Forza Italia è morto pochi giorni fa) parla chiaro: il Cav non è stato quello che lei definisce "un uomo giusto". 

 

 

Anzi, la De Gregorio dalle colonne di Repubblica si appella a uno psicanalista. A suo dire "c’è materia per 'uno bravo'. Uno psicoanalista coi fiocchi che spieghi quale sentimento collettivo animi questo cordoglio straziante, questo lutto disperato. Che cos’è? Identificazione con la vittima? Senso di colpa, di inadeguatezza, riverbero di reali orfanità del padre? Paura, ma di cosa?". Nel mirino i sette giorni di pausa dei lavori di Camera e Senato. "Sette - prosegue indignata -, tre di lutto nazionale di cui uno strettissimo, i minuti di silenzio in tv, i funerali di Stato, le bandiere a mezz’asta per indicazione di governo".

 

 

E l'epicentro del dissenso non è tanto meglio. Sembra, lo paragona, "la provincia di Siena. Con Rosi Bindi, cattolica, che gli augura di riposare in pace 'ma non si può dimenticare che è responsabile dei molti problemi che oggi vive il Paese' e con il rettore dell’università per stranieri, Tomaso Montanari, che elenca le ragioni per cui non ammainerà la bandiera dell’Ateneo. Da qua la conclusione, un'altra frecciata al ruolo delle donne nella vita del Cav: "Si può dissentire dai giudizi, non dai fatti. I danni prodotti dal berlusconismo, per esempio in materia di parità di genere, sono il nostro panorama quotidiano". 

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