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Berlusconi, Sallusti: "Vi ha fatto impazzire per 30 anni. E ha vinto lui"

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Addio a Silvio Berlusconi. Addio a un pezzo di Storia, con la "S" maiuscola, di questo paese. Ci lascia a 86 anni, dopo aver rivoluzionato questo Paese: la televisione, la politica, il calcio, la comunicazione. Unico e irripetibile. Amato e odiato. Semplicemente Berlusconi, quattro volte premier, uomo che come pochi altri ha trascinato le masse, spinto da un consenso a tratti irresistibile.

E il dibattito ruota tutto attorno a lui. A Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, un parterre d'eccezione. Tra gli ospiti, Alessandro Sallusti, il direttore di Libero che si presta alle prime riflessioni sulla figura del fondatore di Forza Italia. Sallusti prende la parola dopo Marco Travaglio, il quale aveva appena speso parole di fuoco, d'odio, contro il Cavaliere. "A me spiace, Travaglio evidentemente si sente già orfano. Da oggi gli orfani non sono tanto i componenti del popolo di Berlusconi, ma i suoi nemici, chi da 30 anni sostiene le cose che sostiene stasera Travaglio - rimarca il direttore - Dice che ha esaltato l'evasione fiscale? Ma se è stato per 7 anni il primo pagatore del Fisco in Italia. Non c'è alcune sentenza che dice che Berlusconi ha pagato la mafia", rimarca Sallusti.

 

Dunque, sulla figura dell'ex premier, il direttore aggiunge: "La verità è molto più semplice: Berlusconi è stato un grande visionario, uno di quelli di cui ne nascono pochi ogni secolo. Ha messo nel sacco tutti i vostri mondi, della sinistra, del giustizialismo. E ha vinto lui, perché oggi al governo c'è Giorgia Meloni e una maggioranza di centrodestra decisa dagli italiani. E quel governo è l'eredità che Berlusconi lascia. Berlusconi ha inventato Forza Italia, ma da sola non avrebbe mai vinto nulla: Berlusconi ha inventato il centrodestra. Quel centrodestra che fa impazzire i Travaglio e i Santoro da trent'anni, quel centrodestra che oggi è al governo", attacca Sallusti.

E ancora: "Sono d'accordo con Travaglio, l'eccesso di beatificazione può essere stucchevole. Ma continuare con l'accanimento a corpo ancora caldo è prima di tutto una questione di cattivo gusto - rimarca ribattendo alle accuse di Travaglio -. Siamo giornalisti, non preti. Ma insomma... Vorrei ricordare a Ezio Mauro che alle dieci domande di Repubblica ha risposto la magistratura italiana con le sentenze: il fatto non sussisteva. Capisco che sei in difficoltà, difenderò fino alla morte il tuo diritto di fare dieci domande a chi vuoi. Ma voglio dire che il contenuto di quelle dieci domande è stato evaso dalla magistratura, con più di un'assoluzione con formula piena. Questo accanimento che non ha fine nemmeno con la fine fisica del presidente Berlusconi", conclude Sallusti puntando il dito contro chi della lotta dura e senza esclusione di colpi al Cavaliere ha fatto la cifra della sua carriera. Anche nel giorno della morte di un leader che, bene ribadirlo, ha scritto la Storia di questo Paese.

 

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