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George Soros, rottura in famiglia: a chi lascia tutto il suo impero

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George Soros, imprenditore, filantropo e banchiere ungherese naturalizzato statunitense, cede il controllo del suo impero  da 25 miliardi di dollari al figlio Alexander, 37 anni, presidente dell’Open Society Foundations (Osf). Lo riferisce il Wall Street Journal, che pubblica "la prima intervista come successore" di Alex. Riferendosi alle campagne promosse dal padre, l’erede afferma: "La pensiamo allo stesso modo" ma "io sono più politico". L’Osf indirizza circa 1,5 miliardi di dollari all’anno a gruppi che sostengono i diritti umani e la costruzione della democrazia in tutto il mondo, a cominciare dalle università e da altre istituzioni educative.

 

 

 

Fan dell'hip hop e tifoso dei New York Jets, un passato scapestrato tra modelle e feste, il giovane Soros ha incontrato recentemente personalità della politica statunitense e internazionale, come Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato, Luiz Inacio Lula da Silva, presidente del Brasile, e Justin Trudeau, primo ministro del Canada. Soros junior, intervistato nella sede della fondazione a New York, si è detto preoccupato per la prospettiva del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, suggerendo un possibile intervento finanziario nella campagna per le elezioni presidenziali del 2024. "Per quanto mi piacerebbe tenere fuori il denaro dalla politica, finché lo farà l’altra parte, dovremo farlo anche noi", ha detto.

 

 

George senior ha 92 anni ma il passaggio di consegne non era atteso, né era scontato che a raccogliere il testimone fosse il figlio minore. Il magnate ha dichiarato che non necessariamente a guidare la fondazione dopo di lui sarebbe stato uno dei suoi figli. Tra i possibili candidati alla successione si era fatto anche il nome del fratellastro maggiore di Alex, Jonathan Soros, avvocato di 52 anni che ha lavorato per un periodo alla fondazione ma che ha avuto qualche divergenza col padre. L’ipotesi che la scelta potesse cadere su Alex, tuttavia, si è fatta strada di recente, quando ha cominciato a sostituire l’anziano padre nei viaggi negli uffici dell’organizzazione in giro per il mondo. A dicembre, Alex è stato eletto dal consiglio di amministrazione presidente dell’Osf in sostituzione di George; dirige anche l’attività politica del gruppo come presidente del Comitato di azione politica (Pac) e del Pac democratico; inoltre, è l’unico membro della famiglia nel comitato per gli investimenti che supervisiona il Soros Fund Management. Chi lo ha visto in azione, scrive il Wsj, ha osservato che Alex ha finora rivelato uno stile di gestione collegiale diverso da quello del padre. 

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