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Sallusti travolge la sinistra (ipocrita): "Rosicate per Vespa? Ecco la verità"

Alessandro Sallusti
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Niente, adesso non va più bene neppure Bruno Vespa, quel Bruno Vespa che da quasi trent’anni apparecchia il suo salotto televisivo per i potenti di turno - non solo per loro ma soprattutto per loro - qualsiasi essi siano con una precisione e una costanza tale da meritare per il suo Porta a Porta l’appellativo di Terza Camera, dove il “Terza” non indica necessariamente l’ordine di importanza ma solo la data di nascita. Già perché dal 1996 in quello studio televisivo Rai di via Teulada nel cuore di Roma è passata la storia politica e giornalistica del Paese, a volte la si è fatta proprio lì sulle note di Via col Vento - la sigla che fa da colonna sonora - scandita dal campanello che annuncia l’ingresso in studio degli ospiti importanti.

 

 

Bene, da tre anni Vespa organizza un forum estivo nella masseria di famiglia vicino a Manduria, nel cuore della Puglia. Parliamo di un evento privato che per la qualità e quantità di ospiti ha inevitabilmente una grande risonanza mediatica. Tutto bene fino a che nei giorni scorsi non si sono appalesati su quel palco i nuovi protagonisti della politica italiana, Giorgia Meloni in testa. Personalità che non sono state nominate da Vespa, bensì sono state elette dagli italiani. Apriti cielo, su Bruno Vespa la sinistra ha aperto un processo politico con una generica accusa che potrebbe essere riassunta in “abuso ed eccesso di bravura e celebrità”.

 

 

Ora, detto che so per certo che la maggior parte dei politici di sinistra pagherebbero di tasca loro per poter fare una comparsata da quelle parti (non fosse che per la bellezza del luogo) va detto che se le elezioni del settembre scorso le avesse vinte il Pd oggi a Manduria - come è nello stile della casa - ci sarebbe stato Enrico Letta e i giornali ne avrebbero raccontato le gesta invece di inseguire inesistenti conflitti di interessi del padrone di casa che data la chiara fama non ha certo bisogno di pubblicità occulta. Se lo scontro politico arriva a coinvolgere pure Bruno Vespa, gran giornalista e gran cerimoniere della democrazia, be’ è il sintomo che il rosicare della sinistra ha superato il livello di guardia, qui siamo davvero alla caccia alle streghe e ai suoi tragici falò.

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