Giannini "tarocca" l'intervista contro Meloni: "Rischio autoritarismo". Ma...
Che a Massimo Giannini questo governo non piaccia non è una novità. Da lì a forzare un'intervista pur di gettare fango su Giorgia Meloni, però, ce ne vuole. È accaduto nell'edizione di domenica 4 giugno de La Stampa. Qui viene intervistato Giuseppe De Rita. "Esiste un rischio autoritarismo?", viene chiesto al sociologo che non attende a rispondere: "No, e la Corte dei contiche ha tanti difetti non è un motivo sufficiente. E poi nel Paese non c’è alcuna richiesta di autoritarismo. Meloni magari lo vuole,ma nonlagente. Per cui nel caso ci provasse finirebbe male per lei".
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Una replica chiarissima. Peccato però che il catenaggio sembra dire altro, ossia: "Si va avanti per inerzia, c’è timore del futuro e non si fanno figli la gente non vuole l’autoritarismo, se Meloni ci provasse per lei finirebbe male". Insomma, il quotidiano diretto da Giannini sembra mettere in bocca a De Rita parole che lui non ha mai pronunciato. Non a caso, poco prima, il sociologo afferma: "Probabilmente l’idea che Meloni aveva di un futuro nazionalista e sovranista ha dovuto fare i conti con l’Europa, l’Ucraina, la Cina, ed è rimasto solo il suo traguardo personale". Un modo come un altro per dire che il premier è meno sovranista di quanto si potesse pensare.
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Tornando poi alla situazione economica, De Rita si dice convinto che la crisi è più sociale: "In questa fase sì. Nell’ultimo rapporto Censis si fotografa una crisi dei rapporti elementari, da moglie a marito, da amante ad amante, da amico ad amico. Si è persa la carica di andare avanti e di crescere, e l’adrenalina di ciascuno di noi finisce nel rancore. Questo sentimento colpisce chi ci sta vicino, non si sfoga in piazza dicendo 'morte a Meloni'".