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Adriano Sofri-Travaglio, rissa e insulti: "Piazzista d'infamie", "Da quell'assassinio..."

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"Ogni giorno si impara qualcosa": inizia così l'editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi. Il direttore del giornale a un certo punto rivela che una "lezione ce la impartisce Adriano Sofri, dall’alto della sua condanna definitiva a 22 anni come mandante dell’omicidio Calabresi, sul Foglio di cui è editorialista fisso (come Fioravanti lo è della nuova Unità)".

 

 

 

Citando alcune delle espressioni utilizzate da Sofri, poi, Travaglio ha aggiunto: "Il gentiluomo ce l’ha con il 'comiziaccio di Marco Travaglio', 'piazzista d’infamie, da remoto, beninteso', che a Ottoemezzo ha osato definire l’Ucraina 'Stato terrorista'. In effetti l’intelligence Usa ha accertato che dietro l’autobomba che a Mosca ha ucciso Darya Dugina, figlia 29enne del filosofo Aleksandr, c’era il governo Zelensky". E ancora: "Poi il capo dei Servizi militari ucraini, Kyrylo Budanov, s’è vantato di 'uccidere' giornalisti e propagandisti russi inermi 'ovunque sulla faccia della terra fino alla completa vittoria'. E dall’Ucraina partono continui attacchi con droni e razzi contro obiettivi civili a Mosca e in altre città russe".

 

 

 

Infine, sempre attaccando Sofri, ha scritto: "Tutti attentati omicidiari che non c’entrano nulla con la sacrosanta resistenza ucraina contro le truppe russe. Per noi e per ogni manuale di diritto internazionale, questo è terrorismo. Con l’aggravante di essere finanziato e armato da noi. Per Sofri è pura normalità autobiografica da quando mandò due poveracci imbevuti dei suoi deliri rivoluzionari ad assassinare un commissario di polizia disarmato. Da remoto, beninteso".

 

 

 

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