Michele Santoro feroce contro Fabio Fazio: "Farlocco! Non lo sopporto!"
"Sono convinto che la Rai come azienda abbia avuto una perdita, sia per quanto riguarda Fazio che per quel che riguarda la Annunziata, una perdita editoriale perché sono due professionisti molto validi": Michele Santoro, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, ha detto la sua sull'addio dei due giornalisti alla tv di Stato. Anche se poi ha aggiunto: "Io non sopporto nessuno dei due. Le narrazioni che fanno sono sempre un po' farlocche. Ho sentito queste cose che ha detto Fazio di se stesso non vere: non è vero che è stato 40 anni ininterrotti in Rai, lavorò per La7 quando era di Telecom, non fece nessuna puntata e andò via con molti miliardi".
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Santoro, inoltre, ha raccontato un aneddoto: "Io all'epoca ero fuori perché c'era l'editto bulgaro, e volevano che andassi anche io a La7 perché ero un simbolo della battaglia contro Berlusconi. Il proprietario di quella tv, che era Colaninno, mi invitò a un fantastico pranzo di petti di pollo bianchicci. E mi fece un discorso molto importante, dicendomi che mi volevano tutti per fare una televisione contro Berlusconi". Quando poi però non se ne fece nulla, solo Fazio riuscì a rientrare in Rai "e non grazie al suo agente - ha spiegato Santoro - ma perché la politica ha voluto che lui tornasse".
L'intervento di Santoro a DiMartedì
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"Ma così è tutto un gossip tra conduttori...", lo ha interrotto allora Floris. Ma lui ha continuato, aggiungendo un dettaglio sulla Annunziata: "Nel momento in cui lei lascia la Rai dicendo che non è assolutamente d'accordo con questo governo uno si deve ricordare che lei è stata presidente di garanzia quando a governare era Silvio Berlusconi. Per 24 ore è stato presidente di garanzia Paolo Mieli, indicato come tale da governo e forze di opposizione, ma lui disse che avrebbe accettato solo se avesse potuto far tornare a lavorare Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Michele Santoro. Ebbene dopo 24 ore era dimissionario ed è rientrata Lucia Annunziata". Infine, sempre su Fazio e la Annunziata, ha detto: "Questi due colleghi sono stati il perno intorno al quale è ruotata una politica culturale in Rai fatta di esclusione degli altri, fatta di ammazzamento del pluralismo e della diversità".
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