Formigli, fango sul governo: "Scalpo di Fazio, di cos'è il simbolo"
Corrado Formigli torna sull'addio di Fabio Fazio alla Rai. Dopo un tweet al vetriolo il conduttore di PiazzaPulita, in onda su La7 giovedì 18 maggio, si sofferma sul caso. E senza lesinare critiche. "A chi, a destra, sostiene che non rinnovare il contratto a Fabio Fazio sia un diritto dei nuovi vertici della tv di Stato, si dovrebbe rispondere che, ancora una volta, a essere calpestato è stato il pubblico". Il motivo, per la firma di Elle, è tutto negli ascolti e, di conseguenza, negli incassi pubblicitari che Che tempo che fa è riuscito fin qui a raccogliere.
Ma non solo, perché Formigli tiene a ricordare che "lo show domenicale di Fazio ha ospitato personaggi del calibro del papa, Obama o Gorbaciov". Ecco allora che "ci troviamo di fronte, a prescindere dai gusti personali, a un programma perfettamente compatibile col servizio pubblico: credibile, divertente, garbato nei toni. E profittevole". Da qui la domanda sulle ragioni per cui chiuderlo. "Perché lo scalpo di Fazio - è la sua convinzione - è simbolo del sovvertimento che il Governo più a destra della storia repubblicana vuole portare all’interno dell’egemonia culturale della sinistra. E la Rai, di questo dominio culturale è, a suo dire, il manifesto".
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Finita qui? Niente affatto, le critiche proseguono parlando di "un'umiliazione della tv pubblica cominciata molto tempo fa". Secondo Formigli, infatti, Viale Mazzini una volta era piena di "teste pensanti e sperimentazione", poi "si è via via impoverita". E ancora una volta non può fare a meno di accusare le attuali forze al governo: "Dopo la grande spallata del berlusconismo, interessato a spegnere nella mediocrità il principale concorrente di Mediaset, la Rai non ha più realmente risollevato la testa. Governi di centrodestra e centrosinistra si sono succeduti mentre le maglie dei partiti, anche tramite la scandalosa e antistorica commissione parlamentare di vigilanza, si stringevano attorno al collo del cavallo di Viale Mazzini".
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