DiMartedì, Bruno Vespa ridicolizza Di Cesare: "Con tutto il rispetto..."
Un acceso botta e risposta sul presidenzialismo ha animato ieri il dibattito a DiMartedì su La7: ad esprimere le loro opinioni contrastanti Donatella Di Cesare e Bruno Vespa. "Perché è così caro al centrodestra il tema del presidenzialismo?", ha chiesto Giovanni Floris alla filosofa. E lei ha risposto: "Perché è cara l'idea dei pieni poteri, del potere forte, del capo, una concezione leaderistica della politica". Poi l'allarmismo: "Io trovo che questa mossa di Giorgia Meloni sia una mossa allarmante perché arriva in un contesto drammatico, siamo in guerra, c'è una cobelligeranza dell'Italia a tutti gli effetti, c'è un contesto interno molto inquietante, che è quello del primo governo post-fascista e anziché governare con una linea politica chiara adesso viene fuori il presidenzialismo".
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La professoressa, poi, si lancia in paragoni: "A me oggi è venuto in mente un termine, orbanismo. È il modo in cui una filosofa - acerrima nemica dell'Unione sovietica ma nei suoi ultimi anni anche di Orban - indicava il pericolo di un nazionalismo autoritario che dall'interno scalza la democrazia". Incredulo di fronte a queste parole Bruno Vespa, che ha replicato: "Mi pare di capire che per la professoressa noi andiamo a letto la sera non sapendo sotto quale regime ci sveglieremo la mattina dopo, insomma. Mi pare francamente... Con tutto il rispetto... La prego, abbia pazienza".
Botta e risposta Di Cesare-Vespa a DiMartedì
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Il giornalista alla fine ha spiegato che "in un sondaggio fatto per Porta a Porta si vede come la maggioranza degli italiani voglia l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, anzi gli italiani vorrebbero eleggere direttamente tutti. La Meloni ci ha fatto la campagna elettorale, stasera si è aperto un confronto e se lei non lo avesse voluto non lo avrebbe nemmeno aperto".
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