Concertone, Mentana smaschera i sindacati: "Perché Rovelli era lì"
Enrico Mentana dice la sua. La questione? Il monologo di Carlo Rovelli dal palco del Concertone. Il fisico ha attaccato apertamente il ministro della Difesa Guido Crosetto, sollevando la polemica. Da qui la stoccata del direttore del TgLa7 che, nell'edizione serale del 2 maggio, dà una sua versione dei fatti. "Resta da porsi una domanda - esordisce -, senza polemica perché ognuno può dire quello che vuole. Perché c'era il professor Rovelli al concerto del primo maggio? Non ci è andato di sua iniziativa, è stato invitato. Evidentemente per dire quelle cose". Insomma, per Mentana era tutto pianificato.
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E al giornalista non è andata giù. "La cosa che mi è piaciuta di meno nell'intervento del fisico Rovelli al concerto del Primo Maggio è che, anche per il contesto - aveva già scritto su Facebook -, fa passare l'idea che aiutare gli ucraini sia di destra e bellicista, e invece non farlo sia di sinistra e pacifista".
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Tutt'altro, "a meno che difendere il più debole e l'aggredito contro la prepotenza dell'aggressore non sia diventato una colpa (del resto - la storia insegna sempre qualcosa - a Mosca esultarono e infierirono sui vinti quando Hitler invase la Polonia, e si congratularono quando invase la Francia)".