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Carlo Rovelli, l'ipocrisia della sinistra: il 25 Aprile era un "nemico"

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La sinistra è apparsa un po' confusa su Carlo Rovelli, di cui si è parlato di recente per gli attacchi lanciati contro il ministro della Difesa Guido Crosetto dal palco del concertone del Primo maggio. Un "eroe salito sugli altari progressisti", così lo ha definito il Secolo d'Italia. Peccato che fino a qualche giorno fa, invece, la considerazione del fisico da parte della sinistra fosse del tutto diversa.

 

 

 

Rovelli, in particolare, ha mandato in tilt la sinistra sul 25 aprile. Nella puntata di In Onda dello scorso 22 aprile, al fisico – come ricostruisce Il Tempo – venne chiesto se la guerra in Ucraina potesse essere considerata una guerra di liberazione paragonabile a quella che gli italiani combatterono alla fine della Seconda guerra mondiale. La risposta di Rovelli ha spiazzato tutti: “Non sono sicuro che la nostra sia stata una guerra di liberazione. Mi pare siamo stati alleati della Germania per un lungo tempo. Fino all’8 settembre del ’43…”.

 

 

 

Affermazioni che sembrano essergli state perdonate dopo la sparata sul palco del concertone quando, parlando della guerra a Kiev, ha detto: "Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso”. E ha aggiunto: “In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo”.

 

 

 

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