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Elly Schlein, retromarcia: dove si presenta dopo l'armocromista

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Giovanni Sallusti
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Dev’essere andata più o meno così. Elly deve aver convocato la consigliera della principessa, l’ormai universalmente nota armocromista, e le deve aver chiesto: «Senti, tu che sei la mia consulente d’immagine alla modica cifra di 300 euro l’ora, cosa possiamo fare per smontare questo pregiudizio per cui io sarei distaccata dalle istanze popolari, inspiegabilmente accresciuto dopo la geniale uscita su Vogue?». E la personal shopper deve avere più o meno risposto: «Guarda, ho interrotto i miei studi sulle tonalità di verde salvia migliori per la serata con De Benedetti, e ho fatto alcune ricerche che hanno dato esiti sorprendenti. Hai presente quei tizi che ogni tanto proviamo a mandare in tendenza Twitter contro il governo fascista e sfruttatore, gli #operai? Beh, pare esistano davvero, per cui potremmo lanciare un Grand Tour nelle fabbriche, ché peraltro quest’anno c’è un ritorno del blu metalmeccanico».

 


Fin qui sarà anche maligno divertissement, ma non è che la cronaca sia molto più credibile. Il tour proletario due giorni dopo la rivoluzione sartoriale del trench a colpi di armocromia è stato infatti lanciato sul serio, su Repubblica di ieri. È stata la deputata Maria Cecilia Guerra, che nella segreteria Pd ha la delega al Lavoro (solidarizziamo), a farci sapere che Elly ha in programma «una batteria di visite nelle fabbriche». Proprio così, a raffica, d’altronde come tutti i neofiti di una materia Elly vuol giustamente immergersi nella pratica, capire cos’è esattamente questo tornio di cui ha confusamente sentito parlare, vedere, toccare e rimpolpare l’archivio di selfie. «Vogliamo rilanciare i circoli di fabbrica, abbiamo progetti ambiziosi», non contiene il proprio entusiasmo la Guerra.


Non sappiamo se in catena di montaggio verranno direttamente distribuite dello copie di Vogue col verbo della compagna segretaria in trench, o se nei circoli operai si terranno analisi comparate tra la teoria del plusvalore di Marx e la critica al power dressing della dottoressa Chicchio (la compagna armocromista). Quel che è certo, rendiconta Repubblica con giusto una punta di enfasi, è che «Elly Schlein si mette in marcia» (d’altronde l’altra settimana si è riposata per recuperare dalla “stanchezza” delle prime settimane da capopartito, o indossatrice indefessa che dir si voglia, e quindi dovrebbe avere accumulato energie). Obiettivo: «Riannodare il filo rosso col mondo degli operai».

 

 


CAMPAGNA PER LE EUROPEE
A parte la scelta cromatica un po’ vintage del filo, che non siamo sicuri la dottoressa Chicchio approverebbe, non s’annuncia un’operazione facilissima, visto che al cronista del Corriere della Sera che si è presentato ai cancelli di Mirafiori per chiedere alle operaie cosa ne pensassero della piattaforma stilistica della compagna segretaria, l’80% delle intervistate ha risposto: «Elly Schlein chi?». Ma Elly non demorde, e secondo il quotidiano diretto da Molinari intende fare di questo tour operaista «il perno della campagna da qui alle Europee». Dai Soviet in fabbrica di gramsciana memoria agli Shooting in fabbrica di ascendenza voguiana, potrebbe essere un’idea. In ogni caso, assicurano i colleghi progressisti, Elly intende «anche, forse soprattutto parlare con i precari, i sottopagati, i senza tutele». Proprio così, parlarci, come fossero anche loro degli umani bipedi implumi, superando la naturale ritrosia che viene di fronte a gente sudaticcia che non ha nemmeno un armocromista di fiducia. Se non è un segnale di spirito democratico e ritorno alle radici popolari della sinistra questo davvero non sappiamo più cosa inventarci, devono aver pensato al quartier generale della comunicazione di Elly dopo aver scartato la prima ipotesi, periodici vernissage di arte contemporanea tra un turno e l’altro alla pressa piegatrice. Il dado comunque è tratto: è irreversibilmente «ritorno tra le tute blu», chiosa ottimisticamente Rep, dando per scontato che qualcuno del Pd schleiniano, più cromaticamente incline all’arcobaleno, le abbia mai bazzicate. Primo appuntamento: l’11 giugno nell’ex stabilimento Whirlpool di Napoli. Gradito l’abito scuro. 

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