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Matteo Bassetti: "Chi era l'uomo che ha ucciso la psichiatra"

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Matteo Bassetti, in un post pubblicato sui suoi profili social, rivela chi era l'uomo che ha ucciso a Pisa la psichiatra Barbara Capovani. "È morta Barbara Capovani, la collega aggredita a sprangate davanti all’ospedale di Pisa da un paziente psichiatrico esponente del mondo complottista, negazionista e no vax", scrive il direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Sono anni che noi sanitari chiediamo di essere tutelati maggiormente dai continui attacchi violenti", conclude il professore: "Questa morte annunciata si poteva e si doveva evitare".

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Prof. Matteo Bassetti (@matteo.bassetti_official)

 

La psichiatra di 55 anni è stata aggredita venerdì pomeriggio all’uscita dall’ospedale Santa Chiara di Pisa da un ex paziente psichiatrico, Gianluca Paul Seung, che è stato arrestato nella notte di domenica dalla polizia pisana nella sua casa di Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio (Lucca). Il decesso è avvenuto al termine della procedura di accertamento di morte cerebrale. Gli organi della dottoressa Capovani saranno donati, "assecondando in tal modo una sua espressa volontà che i familiari hanno condiviso".  A seguito della morte della dottoressa Capovani, la Procura ora cambierà il capo di imputazione contestato a Seung: da tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e lesioni gravissime nei confronti di un esercente professioni sanitarie, l’accusa diventerà di omicidio aggravato dalla premeditazione. Seung si trova rinchiuso nel carcere Don Bosco di Pisa.

 

 

"La crescita esponenziale di bisogno di salute mentale si accompagna un progressivo e silenzioso smantellamento di quell’organizzazione, pur imperfetta, che è nata nei due decenni che hanno seguito l’applicazione della Legge 180. Con una perdita importante di risorse umane e il mancato avvicendamento delle nuove leve, si assiste a un impoverimento dei servizi pubblici senza precedenti negli ultimi anni, che riduce la capacità di risposta dei dipartimenti di salute mentale, già in seria difficoltà", tuonano gli psichiatri della Sip, Società italiana di Psichiatria. "A dieci anni dalla violenta aggressione ai danni di Paola Labriola uccisa da un utente nel servizio territoriale di Bari dove lavorava, la Psichiatria assiste, ancora, sgomenta alla perdita di una professionista sul luogo di lavoro".

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