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Massimo Giannini, fango contro il governo: "Nemico, sostituzione etnica"

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Massimo Giannini ha criticato il governo Meloni per come sta affrontando la questione migranti. Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, su La7, il direttore della Stampa ha parlato a ruota libera contro l’esecutivo: “A me pare che più che parlare di stato di emergenza dovremmo parlare di stato confusionale. I segnali che arrivano dalla maggioranza su questo tema sono contraddittori. La narrazione è cattivista, tutta nel solco tradizionale del ‘dagli allo straniero’”. 

 

 

“Si parla ancora di nemico - ha proseguito Giannini - di invasione arrivata, di sostituzione etnica. Gli sbarchi sono triplicati, è un dato oggettivo, però non dobbiamo mai dimenticare che in ogni caso la situazione dell’Italia non è tragica come viene descritta. In Francia e in Germania ci sono oltre 200mila richiedenti asilo, in Italia 77mila. Questa è un’emergenza planetaria e non italiana, va affrontata e gestita: se noi continuiamo a gridare all’invasione, non stiamo capendo il problema”. 

 

 

Secondo Giannini il problema più drammatico è attualmente legato a Lampedusa: “Riflette esattamente l’errore fatto con i decreti Salvini, che ora vogliono ripristinare: hanno abolito i permessi di soggiorno speciali e smantellato il sistema dei piccoli centri di accoglienza sui territori. È questo che rende così falsamente allarmante il fenomeno: se noi distribuiamo i migranti e li sappiamo accogliere, l’emergenza non c’è più”. 

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