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DiMartedì, Bersani aggredito in ospedale: "Comunisti! Lo massacrate!". E poi...

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Tutti preoccupati per Silvio Berlusconi. Anche Pier Luigi Bersani. Avversario in politica, ma stimato collega nella vita di tutti i giorni, l'ex presidente della Regione Emilia-Romagna augura pronta guarigione al leader di Forza Italia. Ospite nella trasmissione DiMartedì su La 7, Bersani dice di rivolgergli "un saluto di cuore, con tutti quelli che ne parlano come se fosse già di là... Sono sicuro che sta di qua". All'esponente di Articolo 1 non piace "tutto questo chiacchiericcio che c'è attorno a Berlusconi, a un uomo che è in ospedale".

 

 

Detto questo - spiega nello studio di Giovanni Floris - "ha introdotto un grado di personalizzazione della politica e del potere senza precedenti nella storia della Repubblica e quindi l'unica successione che ho sempre immaginato è quella dinastica" perché il partito "è sempre stato una proiezione di Berlusconi". Non mancano dunque le lodi, con Bersani che definisce il Cav "una persona non replicabile sul piano personale, sul piano politico è un liberale immaginario. Il suo capolavoro è di avere un occhio attento agli affari suoi, ma di trasmettere generosità".

 

 

E proprio su questo l'ex governatore emiliano-romagnolo racconta un aneddoto che ben pochi conoscono. "Per me folgorante è stato quando da poco segretario del Pd sentii il bisogno di andarlo a trovare al San Raffaele dopo l'attentato della statuetta, una signora mi aggredì urlando 'ecco voi comunisti prima lo massacrate e poi andate a trovarloo e io le dico 'signora non dica così, sono andato a trovarlo e lui sta bene', e lei si trasforma e mi dice 'grazie, grazie' con un sorriso. Fenomeni di innamoramento veri e propri". 

Qui l'intervento di Bersani su Berlusconi

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