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Berlusconi, Sallusti: "Neppure dopo la morte", aneddoto clamoroso a Otto e Mezzo

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Il tema per ovvie ragioni monopolizza il dibattito televisivo, e non solo. Si parla di Silvio Berlusconi, del suo ricovero in terapia intensiva, della leucemia che lo ha colpito. Si parla del momento drammatico del leader di Forza Italia, di quest'ultima durissima battaglia del Cavaliere.

E di tutto questo se ne parla anche a Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, dove nella puntata di giovedì 6 aprile ospite in collegamento c'è Alessandro Sallusti, il direttore di Libero, al quale la Gruber chiede se conferma le notizie delle ultime ore, quelle che danno conto di un miglioramento del leader azzurro. "Migliorare è una parola grossa, non sta peggiorando. E già questo è un grande successo", risponde Sallusti.

 

Dunque, il direttore commenta la notizia dell'ultimissima ora, ossia il fatto che Berlusconi ha telefonato a Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel bel mezzo del Consiglio dei ministri che era in corso. "Il fatto che sia intervenuto in CdM dalla terapia intensiva significa che quell'uomo non lo spaventi, non lo preoccupi - riprende Sallusti -. E non riesci a fargli capire che almeno da lì dovrebbe lasciar perdere il telefono. Ma Berlusconi è quella cosa lì, non c'è niente da fare. In qualche parte del suo cervello crede che non ci sia una fine, che non ci sarà mai una fine. Neppure dopo la morte", conclude Alessandro Sallusti tratteggiando in poche parole il carattere, unico e indomabile, di Silvio Berlusconi.

 

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