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Fabrizio Corona, la furia di Don Mazzi: "Un pirla, tempo perso. Lui e Lele Mora..."

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Don Mazzi è un fiume in piena e quando sente i nomi di Fabrizio Corona e Lele Mora non le manda a dire. Ospite fisso a Domenica In, il 93enne inizia ad accusare i segni della vecchiaia: "Mi sono solo rotto le scatole. Fatico a infilarmi le calze e a vestirmi". Da presbitero, educatore e attivista è sopravvissuto a un tumore e messo un pacemaker, "ma finché il Capo non alza il telefono... La morte è diventata una compagna di vita". Nessun rimorso però, solo qualche piccolo rimprovero. In particolare all'ex re dei paparazzi e il fu agente dei vip. Corona si è infatti scagliato contro Exodus, il progetto che punta a recuperare i ragazzi tossicodipendenti. "Pirla era e pirla è rimasto - dice senza mezzi termini Don Mazzi intervistato dal Corriere della Sera - Si crede la divinità di sé stesso, non vi è nulla di autentico in lui. Corona e Lele Mora mi hanno solo fatto perdere tempo".

 

 

Oltre agli acciacchi, Don Mazzi ha dovuto fare i conti con una tragedia, un lutto. "La morte di mio padre Ugo è stata la peggiore disgrazia della mia vita - confessa - Mi ha segnato in maniera irreparabile. L’ho vissuta come un’ingiustizia da parte di Dio. Papà era ferroviere, una broncopolmonite lo uccise a Valdobbiadene. Venne sepolto là. Non ho mai visitato la sua tomba. Mi è sempre mancato il coraggio di andarlo a trovare. Volevo immaginarmelo vivo".

 

 

Ad oggi Don Mazzi è uno dei volti più conosciuti. Eppure la sua vita non doveva essere questa: "Io sarei voluto diventare organista, non prete. Studiavo al conservatorio di Verona. Li odiavo, i sacerdoti. E un po’ li detesto ancora adesso. Non sono cambiati per niente, sai? Quando chiesi al vescovo di Ferrara di ordinarmi, rispose: 'Balordo come sei? Prima devi convertirti!'. Non l’ho ancora fatto". 

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