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DiMartedì, Floris e la bomba su Santoro: "Rai? Magari arriva un tg..."

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Il tempo stringe e con Giorgia Meloni al governo anche la Rai si avvicina alla svolta. Lo ricorda Giovanni Floris. È lui, conduttore di DiMartedì, a incalzare il suo ospite: Michele Santoro. "Ora rifanno la Rai, magari arriva un tg". Non è dello stesso parere il giornalista che sembra alquanto perplesso: "Ormai - dice nella puntata del 28 marzo - siamo arrivati all'indifferenza". D'altronde l'ex volto di Annozero quando si parla di Viale Mazzini non ci va per il sottile.

 

 

Mesi fa, a guerra iniziata, Santoro ha contestato i servizi della tv pubblica: "È significativo che io non abbia una trasmissione, nonostante migliaia di persone scrivano sui social che mi vorrebbero in tv. Ho lottato tanto contro le censure di Berlusconi e mi trovo a subire la censura di chi di fatto controlla la Rai da anni, il Pd. Non ha più sezioni sul territorio, le ha in Rai".

 

 

E sui telegiornali: "Sono desolanti: tutti con le telecamere piantate nello stesso modo, vedono le cose come le vede il governo ucraino. Da mattina a sera abbiamo una rappresentazione del dolore, che va fatta, ma andrebbe completata con analisi e punti di osservazione diversi. Tipo? L’Ucraina non è una democrazia compiuta. Prima dell’invasione c’era un altissimo tasso di corruzione, oligarchi che dominavano la politica, partiti e giornali sciolti di forza, giornalisti uccisi". Un duro sfogo, al punto che provocato su un suo possibile ritorno, ha detto chiaro e tondo: la Rai "andrebbe liberata e restituita ai cittadini, alla mia età non ci penso proprio a infilarmi in quella situazione". 

Qui il botta e risposta Floris-Santoro sulla Rai

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