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Schlein, l'affondo di Travaglio: "Se mi confronto con uno str***"

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"E quel sorrisetto del ca**o di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stron** che ha altri due passaporti nella tasca interna del cappotto": un tweet molto duro quello che l'attuale segretaria del Pd Elly Schlein scrisse a proposito del direttore del Fatto Quotidiano nel 2013. Pur trattandosi di un periodo molto lontano nel tempo, il giornalista oggi ha comunque deciso di rispondere a tono. E lo ha fatto in un editoriale sul suo quotidiano: "Quel sorrisetto da stro**o lo detesto anch’io, ma mi esce sempre fuori quando mi confronto con uno stro**o o una stron***a".

La "stron***a" cui si riferisce Travaglio nell'articolo risale a quel periodo del 2013, quando "il Pd di Bersani aveva appena non-vinto le elezioni, i 5Stelle erano passati da zero al 25,5% e da Santoro parlavamo della non-soluzione proposta dai dem al conflitto d’interessi di B". Il direttore del Fatto, poi, ha continuato: "Bersani fece una cosa buona: tentò un approccio coi 5Stelle appena entrati in Parlamento per un appoggio esterno al suo governo, arduo da pretendere visto che avevano i suoi stessi voti ma non avevano voce in capitolo sul programma né sui ministri. Ma fece pure una cosa pessima: mentre Grillo lanciava, dopo le Quirinarie online, la candidatura di Rodotà per il dopo-Napolitano, il Pd si accordava con B. per eleggere Franco Marini". 

"Nacque così, dalla base giovanile, il movimento Occupy Pd, con lo slogan: 'Noi MARINIamo il Colle. Votate Rodotà' - ha proseguito Travaglio nel suo editoriale -. Poi, trombato Marini dai franchi tiratori, Elly&C. si riconobbero nella candidatura Prodi, osteggiata da B. e tutt’altro che sgradita ai 5S (alcuni di loro addirittura lo votarono). Ma anche il Prof fu impallinato. E lì si capì che Bersani non controllava più il partito proprio per le sue avance ai 5Stelle: i capibastone già puntavano su Enrico Letta, noto nipote di suo zio, per una bella ammucchiata con B". E infine: "Il finale è noto: il pilota automatico Napolitano rieletto da Pd, FI e centristi, Rodotà votato da 5S e Sel, Bersani a casa, governo Letta con gli sconfitti alle elezioni per tener fuori i vincitori, Schlein e gli altri di OccupyPd che stracciano le tessere. Ora, 10 anni dopo, Elly occupa davvero il Pd distrutto da Letta col pilota automatico di Draghi. La storia si vendica sempre, con quel sorrisetto da stro**a".

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