Lucia Annunziata, "io a Lilli Gruber...": quell'urlo nei corridoi Rai
Un attacco diretto e netto quello di Luigi Mascheroni contro Lucia Annunziata: "Dicono che faccia sempre quello che dice lei - si legge sul Giornale -. Autoritaria, incomprensibile, intrattabile, incazzosa. Quando stava per prendersi la striscia di informazione fra il Tg1 e il prime time poi andò male - risuonò stentoreo nei corridoi Rai: 'Je spacco er culo a Lilli!'". E il riferimento era, va da sé, a Lilli Gruber. Nel mirino ci finisce anche la sua trasmissione su Rai 3, Mezz'ora in più: "Lucia la sciantosa è da trent'anni in Rai e da quasi venti, minuto più minuto meno, accompagna la controra domenicale degli italiani, in una mezz'ora annunziatesca che ormai si dilunga oltre l'ora, le opere, i giorni, le settimane, le stagioni, gli anni...".
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Mascheroni spiega che dopo diverse esperienze in giro per il mondo, è negli anni '90 che la Annunziata fa il suo ritorno in Italia, "da papà e da Mamma Rai. Scarpe rasoterra e autostima altissima, cuore rosso e tailleur total black, Lucia Annunziata - citizen journalism, servizio pubblico e battaglie private conduce Linea tre, poi dirige il Tg3, quindi l'agenzia di stampa APBiscom e infine, nel 2003, Governo Berlusconi, quando la Rai veniva spacchettata tra maggioranza (che esprimeva il direttore generale, all'epoca Flavio Cattaneo) e opposizione (cui spettava la Presidenza), Lucia Annunziata diventa la seconda donna presidente della Rai, dopo Letizia Moratti. Con l'auspicio di tutti che 'Peggio di quell'altra non potrà fare'".
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Il racconto della sua carriera, poi, va avanti: "Lascia la poltrona di Presidente di garanzia e si garantisce quella di conduttrice di un nuovo programma, In mezz'ora, che va in onda in prime afternoon della domenica, ed è fatto apposta per chi odia la televisione - scrive ancora Mascheroni -. Era il 2005. Ed è ancora in onda. Il format è elementare: 1) Lucia Annunziata fa una domanda all'ospite; 2) l'ospite inizia a rispondere; 3) Lucia Annunziata lo interrompe. Ma il programma, al netto degli incontenibili monologhi spacciati per domande, retaggio della cultura assembleare della sinistra extraparlamentare, va benissimo. Lei, e lo scriviamo seriamente, è brava. Dalla trasmissione esce sempre un titolo per i giornali del lunedì. E la cosa durerà anni. Purtroppo".
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