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Putin, "auguri str***o!": sul Fatto un clamoroso schiaffo a Vauro

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Colpo di scena in redazione al Fatto quotidiano. C'è qualcuno che non se la prende con Volodymyr Zelensky, Biden, Draghi, Giorgia Meloni o la Nato, ma con il presidente russo Vladimir Putin. Serviva forse l'anniversario dell'invasione dell'Ucraina per recuperare un po' di lucidità e, al di là delle legittime critiche sulla strategia dell'Occidente, inquadrare la dinamica storica dei fatti. 

 

 

 

Lascia comunque sorpresi sfogliare il Fatto, diretto da Marco Travaglio, e osservare in prima pagina la vignetta di Natangelo. Premessa d'obbligo: "In occasione del primo anno di guerra - si legge nella intestazione dello sketch satirico - Putin si reca a rendere omaggio al geniale stratega che aveva pianificato l'invasione lampo dell'Ucraina". 
 

 

"Auguri str***o!". La vignetta che farà impazzire Vauro | Guarda

 

 

 

Risultato: un Putin particolarmente arrabbiato scaglia un mazzo di fiori contro un poveraccio, appeso a testa in giù in mutande in un carcere, o forse nelle segrete del Cremlino. "Auguri str***o!", gli urla l'onnipotente Zar. Il detenuto illustre, immaginiamo un ex potentissimo consigliere presidente, con lunga barba incolta e lacrime agli occhi, lo implora: "Pietà, presidente! Pietà". Per una volta si ride di gusto. Amaramente, certo, ma di gusto. Resta nel lettore più o meno accanito del Fatto Quotidiano un dubbio: ma l'anti-Zelensky di ferro Vauro come avrà regito di fronte alla matita del collega?

 

 

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