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Giorgia Meloni "tribale", l'ultimo insulto di Maurizio Molinari

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Maurizio Molinari torna a insultare Giorgia Meloni. Nel suo editoriale su La Repubblica, il direttore scrive: "Nell’Italia laboratorio del populismo europeo le aspre polemiche sul caso Cospito hanno portato sul palcoscenico una caratteristica del nostro sovranismo: un patto di fedeltà talmente stretto di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, con i suoi principali collaboratori da evocare la trappola del tribalismo".

 

 

Il ragionamento è che "l’Italia è il laboratorio del populismo europeo dal marzo 2018, quando il voto di protesta contro impoverimento, migranti e corruzione portò all’elezione di un Parlamento con una maggioranza di eletti dei Cinquestelle, populisti di sinistra, e della Lega, populisti di destra. Nelle più recenti elezioni del settembre 2022 la perdita di consensi dei Cinquestelle ha portato a coagulare attorno a Fratelli d’Italia gran parte del voto popolare anti-governo. Con il risultato di far nascere l’esecutivo più a destra della storia repubblicana".

 

 

Ma attenzione, osserva Molinari, "in realtà il tribalismo può rivelarsi per lei la più pericolosa delle trappole. Perché è un approccio che ostacola la volontà, da lei stessa espressa nel discorso di insediamento in Parlamento, di diventare 'il premier di tutti gli italiani' in quanto ciò implica essere inclusivi verso altre culture politiche, verso le opinioni più distanti ed anche verso gli avversari più determinati. E ancora: il tribalismo può creare fratture in una maggioranza dove ci sono anche esponenti di una destra liberale, moderata e antifascista che non ha nulla a che vedere con gli ex-missini o con i nostalgici della Repubblica sociale italiana". E conclude: "Ecco perché le polemiche sul caso Donzelli-Delmastro", "sono per la premier un importante campanello d’allarme: il tribalismo politico che le infonde momentanea sicurezza in realtà rischia di imprigionarla nel passato".

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