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Murgia umiliata dal giudice: "Ma voi chi siete?"

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Dopo Giorgia Meloni, Roberto Saviano si trova ad affrontare Matteo Salvini. Lo scrittore ha partecipato alla prima udienza del processo per diffamazione contro il leader della Lega. Eppure l'autore di Gomorra non era solo, ma in buona compagnia. Con lui alcuni scrittori alla stregua di Michela Murgia, Chiara Tagliaferri, Chiara Valerio, Marcello Fois, e il vincitore del premio Strega del 2022, Mario Desiati. A fare la cronaca della giornata in tribunale a Roma è la stessa Murgia, già nota per i suo attacchi al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. 

 

 

"Matteo Salvini, un politico con responsabilità di governo, sta cercando di criminalizzare e intimidire - attraverso le querele d'opinione a Saviano - l'esercizio stesso del diritto di critica. Ecco perché anche stamattina con Roberto nell'aula 15 gli scrittori e le scrittrici erano tant3, di persona e idealmente, e continueranno a esserci per tutta la durata di queste cause intimidatorie", ha spiegato con tanto di foto su Instagram per poi continuare: "Ci è chiaro che il loro vero scopo è spaventare e far tacere ogni voce dissenziente". 

 

 

Poi però la Murgia ha raccontato un aneddoto alquanto imbarazzante per i "paladini" al fianco di Saviano: "L'udienza era a porte aperte, ma la giudice sembrava sorpresa che tutti i posti del pubblico fossero occupati. Chi siete, ci ha chiesto. Amici, le abbiamo risposto, ed è la verità. Amici e amiche di Roberto, consapevoli che difendere la sua voce significa proteggere la libertà delle nostre e di quelle che verranno". 

 

 

Se gli insulti sono "una voce dissenziente"... Saviano è alla sbarra per aver utilizzato l'espressione "ministro della mala vita" riferendosi a Salvini. Un'ingiuria molto pesante e con la quale ora lo scrittore deve fare i conti. Che piaccia o no ai simpatizzanti di sinistra. In ogni caso per Saviano non è l'unico processo. Deve rispondere di un'altra diffamazione, quella contro l'attuale premier, da lui etichettato come "bastardo". 

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