Sorgi, "cosa c'è dietro gli insulti a Crosetto": la rivelazione-bomba
Gli insulti del vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Medvedev contro il ministro della Difesa italiano Crosetto hanno fatto parecchio discutere in questi giorni. Il primo, infatti, ha definito il secondo "uno sciocco raro" per avere parlato del rischio di una terza guerra mondiale nel caso in cui Mosca puntasse alla conquista di Kiev. Secondo Marcello Sorgi, che ha scritto della questione in un editoriale su La Stampa, "la secca replica di Crosetto ('difendo un Paese aggredito') e la conferma che l’Italia a questo scopo è impegnata nel sesto invio di armi all’Ucraina, dimostra che il ministro è sorpreso fino a un certo punto dell’attacco diretto di Medvedev, considerato un falco dell’amministrazione putiniana".
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Crosetto - scrive ancora Sorgi - "dimostra di aver compreso bene le posizioni della Nato. Che a nessun costo potrebbe accettare un’evoluzione del conflitto favorevole al piano iniziale di Putin, quando ormai un anno fa schierò al confine con l’Ucraina una colonna del suo esercito lunga sessanta chilometri con l’idea di un blitz mirato a impadronirsi dell’Ucraina in pochi giorni e insediare un governo fantoccio dopo aver catturato o spinto alla fuga Zelensky".
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"Se adesso Medvedev prende di mira Crosetto è perché - rivela l'editorialista de La Stampa - come ministro della Difesa di uno dei governi alleati della Nato lo considera una fonte attendibile delle intenzioni dei vertici dell’Alleanza Atlantica di fronte all’inasprimento degli attacchi russi, intensificatisi forse per ottenere i propri effetti prima che i nuovi aiuti in armi siano realmente disponibili per Zelensky. Medvedev, in sostanza, ha parlato per Putin, tradendo il nervosismo dell’autocrate del Cremlino".
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