Messina Denaro, Sallusti: "Perché ha abbassato la guardia"
"Tutti noi siamo rimasti scioccati dal percepire che in quella zona c’è ancora una solidarietà con il boss": Alessandro Sallusti, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, ha parlato della cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro, preso a Palermo lo scorso 16 gennaio dopo ben trent'anni di latitanza. Il commento del direttore di Libero si riferisce a tutti quei personaggi che per diverso tempo hanno orbitato attorno alla figura del mafioso, aiutandolo a rimanere nella sua città senza particolari problemi. Basti pensare a colui che avrebbe prestato la propria identità al boss, ovvero Andrea Bonafede, arrestato proprio ieri con l'accusa di associazione mafiosa.
In ogni caso, Sallusti ha chiarito che "è facile giudicare quei siciliani da Milano meno vivendo lì”. Tornando sulla figura dell'ex superlatitante, il direttore di Libero ha spiegato che dietro la sua cattura non ci sarebbe alcuna trattativa. Il suo arresto potrebbe essere dovuto proprio a un suo essere meno prudente: "Messina Denaro è un uomo che ha un tumore, perché escludere che abbia scelto di abbassare la guardia per curarsi?".
Infine, una stoccata a chi critica l'esultanza per l'arresto del boss. Tra le critiche, c'è soprattutto quella secondo cui Messina Denaro sarebbe stato preso dopo 30 anni e per giunta nella sua stessa città. “Queste tesi che è una mezza vittoria sono inquinate da giudizi e pregiudizi - ha commentato Sallusti -. Dobbiamo festeggiare a prescindere, la vera notizia è una sola: se Messina Denaro parlerà o no".