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Pd, Piepoli spiazza tutti su Schlein-Bonaccini: "A rotazione"

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Il Partito democratico si è riunito. Con l'Assemblea conclusa e i quattro candidati pronti a contendersi la leadership, tutti i dem sono d'accordo su un aspetto: cambiare. Insomma, dar vita a un nuovo Pd che passa anche dal nome. Eppure a frenare le ambizioni dem ci pensa niente di meno del sondaggista Nicola Piepoli. È lui a non andarci per il sottile: "In termini di opinione pubblica il nome del Partito democratico non andrebbe cambiato. Il Pd rappresenta una storia e per di più di persone che si sono succedute al potere e che non hanno fama di aver rubato a nessuno, galantuomini e gentildonne. Meglio lavorare sui contenuti, piuttosto che sul nome, che in termini di voti non produce differenza". All'Adnkronos il professore di Statistica all’Università degli Studi di Padova afferma: "Fino a quando non ci sarà un terzo Polo, il Pd non deve scegliere di posizionarsi e identificarsi in una delle sue due anime, quella più riformista e quella più di sinistra. Ritengo improbabile l’esistenza di un centro; destra e sinistra sono stereotipi immaginari che continuano a funzionare anche in assenza del soggetto e che presuppongono un regime democratico".

 

 

Per Piepoli, dunque, "qualsiasi altra divisione del potere nel tempo, in un secolo, non è a priori democratica". Il che vale a dire che "un Terzo Polo proiettato a lungo termine porterebbe il Paese verso la dittatura, mentre una ripartizione del potere su due aree esaurirebbe la totalità della vera democrazia, che è bipolare".

 

 

In ogni caso per il sondaggista l'accoppiata Stefano Bonaccini-Elly Schlein porta bene: "Una stretta unione tra la fanciulla e Bonaccini, che potrebbero fare da segretario ed assistente a rotazione, ad anni alterni, cominciando da chi avrà più voti. Perché secondo me questa accoppiata è vincente". 

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