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Cristiani africani massacrati, ma nessuno se ne interessa: la frustrata di Formigoni

Roberto Formigoni
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Nigeria e Repubblica democratica del Congo: sono le terre d’Africa dove più violenta è la persecuzione contro i cristiani. Domenica scorsa in Nigeria è stato ucciso padre Isaac Achi, arso vivo nell’incendio provocato da una banda criminale che ha saccheggiato la sua canonica, mentre un altro sacerdote è rimasto ferito gravemente, e in un altro attacco cinque fedeli sono stati rapiti. Sempre domenica, nel nord-est della Repubblica democratica del Congo, è stata attaccata la comunità pentecostale. Una bomba lanciata contro una chiesa ha ucciso quattordici persone, tra cui anche bambini, e ne ha ferito trentanove. Sono gli ultimi episodi di una persecuzione anticristiana che va avanti da anni, nell’indifferenza del mondo. I responsabili sono per lo più gruppi jihadisti legati in vario modo alle centrali terroristiche islamiste, ma anche bande di predoni locali.

 

La Nigeria vive da anni uno stato di profondo malessere socio-economico. È uno dei massimi produttori mondiali di petrolio, ma lo sfruttamento di questa risorsa è concentrato nelle mani di pochissimi ultraricchi, legati alle compagnie di sfruttamento petrolifero mondiale. Nel Congo si calcola siano attive circa 160 formazioni ribelli, con un totale di oltre 20mila combattenti. Anche il Congo è ricchissimo di materie prime, oro, cobalto, petrolio, manganite, cassiterite, coltan ecc., e i gruppi della guerriglia, anche qui con una forte presenza islamista, si contendono lo sfruttamento e la rapina di queste ingentissime ricchezze, poi svendute a basso prezzo a mercanti e compagnie mondiali senza scrupolo. Peraltro, colpendo le comunità cristiane, i terroristi infliggono ferite profonde alla società civile tutta, nella quale varie chiese sono attive nella difesa dei più deboli, nelle opere educative e di aiuto sanitario. La spirale di violenza contro i cristiani è infinita, e in Africa quasi ogni giorno dobbiamo (dovremmo, se fossimo attenti) piangere almeno un nuovo martire. Le cifre complessive di questa tragica persecuzione sono impressionanti: in Africa, su un totale di 631 milioni di cristiani, ben 245 milioni sono sottoposti a persecuzione, più di un terzo del totale. In Nigeria, nel solo 2022, sono stati sequestrati ventotto sacerdoti, di cui non si hanno più notizie, mentre 7600 cristiani sono stati assassinati tra il gennaio 2021 e il giugno 2022. Ma di queste notizie, sui grandi media occidentali, si è letto nulla o quasi nulla. Perché la Chiesa fa notizia quando si tratta di scavare nel torbido, non quando si dovrebbe parlare - almeno per deontologia giornalistica- del martirio cui da decenni troppi cristiani sono sottoposti.

 

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