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Lapo Elkann durissimo sul suicidio di Edoardo Agnelli: "Tutta la famiglia..."

Lapo Elkann

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Lapo Elkann, in una intervista a Walter Veltroni su Oggi, anticipata dal Corriere della Sera, ricorda il nonno Gianni Agnelli, a vent' anni dalla sua scomparsa e parla anche della morte di Edoardo. "Ha sempre protetto l'azienda nazionale, non solo la Fiat", dice il figlio di Margherita Agnelli riferendosi all'Avvocato. "Se non fosse stato per lui, la Ferrari sarebbe finita a Henry Ford e Alfa Romeo, Autobianchi e Lancia avrebbero avuto proprietà straniere. Mio nonno amava la sua patria e la difendeva da chiunque. Per questo ancora oggi, dopo vent' anni, mi provoca dolore ripensare alla sua sofferenza degli ultimi giorni. Lui aveva ereditato l'azienda dalla sua famiglia, l'aveva fatta crescere e proiettata su scala internazionale ma in quel tempo, l'ultimo della sua vita, il destino della Fiat era in pericolo".

 

 

Un salvataggio, "merito di mio fratello John, il cui lavoro voglio elogiare", prosegue Lapo. "Ha decuplicato il valore del nostro gruppo lavorando con saggezza ed equilibrio. La storia della Fiat continua con lui e grazie a lui". Quindi il rampollo svela cosa gli disse il nonno prima di morire: "'Tu, tuo fratello e tua sorella dovete stare uniti. Evitate conflitti, evitate litigi. State uniti, vi prego'. E così è stato, come lui voleva. Tra difficoltà e differenze non abbiamo mai perso affetto e collaborazione".

 

 

Infine, Lapo parla di Edoardo Agnelli, il figlio dell'Avvocato che si è tolto la vita nel 2000. "Edoardo ha avuto molte dita puntate contro, molte sentenze emesse a vanvera. Ma quante persone oggi sono uscite dalla dipendenza, hanno ruoli importanti e conducono vite rispettate? A Edoardo questo allora non fu concesso. E penso, è solo una mia opinione, che io per primo e tutta la nostra famiglia avremmo dovuto fare di più, stargli più vicino".

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