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Padre Georg sfrattato da Papa Francesco: "Avvisato con un biglietto"

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Padre Georg Gaenswein è stato messo alla porta. Stando al settimanale Die Zeit, l'arcivescovo e segretario personale del papa emerito Benedetto XVI, dovrà lasciare il monastero Mater Ecclesiae, entro e non oltre il primo febbraio. Lo sfratto sarebbe arrivato direttamente da Papa Francesco attraverso "un biglietto". Ma c'è di più, perché anche la tempistica solleva qualche malizioso sospetto. La richiesta a padre Georg di lasciare la residenza dopo quasi dieci anni, arriva nel giorno in cui è stato pubblicato il suo libro, Nient'altro che la verità

 

 

Un'opera scritta a quattro mani con Saverio Gaeta e che ancor prima dell'uscita ha creato non poche polemiche. Il segretario particolare di Ratzinger fa luce suo pontificato, percorso dalle incomprensioni e dagli scandali come Vatileaks. Nei giorni scorsi un'anticipazione sulla delusione da parte del papa emerito nei confronti di Bergoglio ha acceso il dibattito, tanto che Papa Francesco da lì a poco ha convocato Gaenswein. Che dunque dietro lo sfratto ci sia la necessità di allontanare una figura scomoda? 

 

 

D'altronde i rapporti tra i due non sono dei migliori. Sempre all'interno del libro, Gaenswein ha raccontato la decisione del Santo Padre di "congedarlo" nel 2020, ammettendo: "Restai scioccato e senza parole". Bergoglio lo aveva sollevato dall'incarico di capo della Prefettura della Casa Pontificia rendendolo un "prefetto dimezzato". Padre Georg all'interno della sua opera fa riferimento alla presenza in Vaticano di due tifoserie legate a due visioni, una più progressista e una più tradizionalista, che "creavano una tensione". Insomma, da una parte Bergoglio, dall'altra Ratzinger. Tuttavia, i due Papi, quello regnante e il papa dimissionario, hanno spesso definito il loro rapporto "affettuoso". 

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