Papa Francesco? "Senza quelle fotocopie non sarebbe Pontefice"
In poco più di sette anni di pontificato, Benedetto XVI dovette affrontare diversi scandali. Tra i più noti Vatileaks, quando il suo aiutante di camera fu arrestato. Paolo Gabriele - il cosiddetto "corvo" - rubò i documenti privati di Ratzinger e li divulgò ai giornalisti. A riceverli Gianluigi Nuzzi. Fu lui a intervistarlo subito dopo la sua condanna dal Tribunale vaticano a tre anni di reclusione, ridotti a poi diciotto mesi, "per aver egli operato, con abuso della fiducia derivante dalle relazioni di ufficio connesse alla sua prestazione d’opera, la sottrazione di cose che in ragione di tali relazioni erano lasciate o esposte alla fede dello stesso". E oggi, con la morte di Gabriele prima e di Ratzinger poi, è la Stampa a riproporre il colloquio. Per quell'occasione Nuzzi chiese a Gabriele se si fosse mai pentito.
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Eppure in tutti quegli anni il maggiordomo di Benedetto XVI non cambiò idea. "Non sono pentito di aver perso tutto quello che ho perso: non ho perso niente di bello, è una situazione che mi ha fatto ammalare quindi come posso rimpiangerla? - ammise -. Quando vedo papa Francesco e i due suoi aiutanti, di certo penso che potrei essere a loro posto gratificato di poter vivere vicino a Francesco e poterci parlare, come con Ratzinger, ma se non ci fosse stato tutto questo casino non ci sarebbe stata in conclave quella spinta tale da compiere un passo così importante e portare Bergoglio ad essere eletto pontefice".
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Passò oltre lo stesso Ratzinger, che gli concesse la grazia. Un perdono arrivato - spiegò - "soprattutto per ridare tranquillità e sicurezza alla mia famiglia ma non tutti erano d’accordo e infatti fui mandato a lavorare a mille euro al mese in una cooperativa fuori le mura dove non svolgevo alcuna attività. Ma sapevo come sarebbe andata a finire, altro che tranquillità ritrovata: per sei mesi andavo lì e non mi facevano fare niente. Volevano farmi scoppiare la testa per vendicarsi". Con le rivelazioni di Gabriele vennero a galla scottanti dossier sulle finanze. In particolare sulle divisioni e contrasti interni sugli indirizzi di governo del Vaticano e sulla gestione della sua banca. Tutto finito nel libro "Sua Santità" di Nuzzi e tutti fotocopiati dallo stesso Gabriele.