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Cacciari, la lettera a Dagospia: "Mi avete gravemente offeso, ora..."

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Sembra essersi chiusa a sorpresa la querelle tra Massimo Cacciari e Dagospia. A sorpresa perché, solitamente, quel che scrive il sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D'Agostino quando scrive qualcosa, soprattutto se piccantello, difficilmente sbaglia. Questa è l'eccezione. L'ex sindaco di Venezia, infatti, ha scritto una lettera a Dago, ricordando "la grave offesa" e chiedendo al sito di riconoscere il torto, pubblicare la stessa missiva e pagare un indennizzo simbolico. 

 

 



Il motivo del contendere l'attacco un po' troppo velenoso di Dagospia, che lo scorso giugno scriveva: "Il grande filosofo Massimo Cacciari affitta la sua casa nel centro di Venezia (sestiere Dorsoduro) come b&b. Poverino - ecco il passaggio incriminato, giudicato eccessivo e delegittimante -, le super pensioni accumulate da ex deputato del Pci e quella da docente universitario non gli bastano per vivere... E pensare che il suo collega Diogene viveva in una botte. Ma quello era il Cinico".

 

 

 

 

"Egregi Signori, nel pubblicare sulla vostra testata qualche mese fa una notizia errata riguardo a una mia attività di affittacamere a Venezia (con annessa foto della porta di casa mia, alla faccia del diritto alla privacy) mi avete gravemente offeso - scrive ora Cacciari -, non certo perché in sé tale attività abbia qualcosa di illecito, ma in quanto essa avrebbe smascherato tutta l'ipocrisia del mio lavoro e dei miei sforzi, durante i lunghi anni di impegno politico e amministrativo in città, per limitare il riuso dilagante di alloggi a scopi ricettivi e commerciali e difendere la residenza".

Quindi, il filosofo tende la mano in segno di pace: "Accetto tuttavia il riconoscimento del vostro torto e le vostre scuse, che si esprimono con la pubblicazione di questa mia e di un indennizzo simbolico, che devolverò a Emergency". Tutto è bene ciò che finisce bene.

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