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De Masi affonda il Pd: "Mi prendevano in giro, ignoranti assoluti"

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Domenico De Masi non crede all'opposizione di sinistra. Presente assieme a Goffredo Bettini all'iniziativa Dialoghi a sinistra, il sociologo è tornato a parlare di Partito democratico e compagni, oggi più smarriti che mai. "Secondo me a sinistra del Pd c’è una prateria enorme fatta di 14 milioni di poveri, tra assoluti e relativi. Questi poveri hanno avuto una rappresentanza politica fino a Berlinguer, che è stato l’ultimo uomo politico di sinistra che si è posto come punto di riferimento del proletariato e del sottoproletariato. Da quel momento in poi questo immenso popolo si è disperso in mille rivoli". Non a caso alle elezioni del 25 settembre ad avere la meglio è stato il centrodestra. Ma non solo, perché tra gli elettori che hanno contribuito al trionfo ci sono proprio i più poveri: "Qualcuno alle ultime elezioni ha votato anche Meloni. Io credo che questi 14 milioni siano un punto di riferimento essenziale per la sinistra, senza perdere però il rapporto con le classi medie che si stanno proletarizzando sempre di più". 

 

 

Tornando alla sinistra, i dem per De Masi hanno "un problema in più". Quale? Presto detto: "Abbiamo un governo di destra, forse una fortuna, perché fino a Draghi il pantano che fagocitava la sinistra, che flautamente invitava la sinistra a fare i sinistri a far parte dei governi… per lo meno con la destra al governo costringe tutta la sinistra a stare all’opposizione. Anche persone nate e cresciute nell’alveo governativo. Purtroppo il Pd non sa stare all’opposizione perché non si è preparato negli ultimi 2o anni. Ben venga il collegamento con i 5 stelle che hanno un passato recente movimentista e con De Magistris". Basta pensare alla Lombardia dove per le Regionali grillini e piddini hanno trovato l'accordo. 

 

 

"La sinistra non riuscirà a vincere sulla destra se non piglia la destra sul serio… in tutti questi anni a dialogare con i 5 stelle ci siamo stati solo Bettini e io. E tutti mi prendevano in giro, mentre io ho cercato semplicemente che questo movimento si spostasse più a sinistra possibile, perché c’era pure il rischio che si spostasse a destra. Dopo l’assoluta ignoranza di cosa avveniva nel M5S, adesso c’è l’assoluta ignoranza di cosa avviene a destra". 

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