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Qatargate, Dino Giarrusso: "Da chi ero stato avvicinato"

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"A inizio mandato ero stato avvicinato, tramite il mio assistente perché io non ho mai parlato con nessuno di loro, da emissari del Qatar": Dino Giarrusso, ospite di Myrta Merlino a L'Aria che tira su La7, ha raccontato la sua personale esperienza dopo lo scandalo Qatargate. "Per fortuna il mio assistente è una persona che non fa certe cose", ha continuato l'europarlamentare. Che poi ha aperto una parentesi proprio sul lavoro degli assistenti: "Hanno un ruolo chiave nel lavoro dei parlamentari europei, sono molto ben pagati. Noi parlamentari europei siamo responsabili dei loro soldi. Se ad esempio assumo un lavativo sarò io a dover ripagare lo stipendio".

 

 

 

"È un sistema sulla carta molto più trasparente. Diciamo che è tutto tracciato tranne i trolley...", è intervenuta poi la conduttrice. "Purtroppo abbiamo visto scene come quelle in cui sequestrano soldi a dei mafiosi o a degli spacciatori di cocaina - ha replicato Giarrusso -. Quei tavoli pieni di soldi sono una scena orrenda perché ricordano quelle altre scene lì".

Il retroscena di Giarrusso a L'Aria che tira

 

 

 

Infine, l'eurodeputato ha ribadito di avere avuto fiuto: "Ho sentito puzza di bruciato e non ho mai partecipato a nessun tipo di iniziativa, neanche un caffè, un pranzo, una cena, nulla, neanche una chiacchierata con nessun emissario del Qatar perché avevano un atteggiamento che non mi piaceva, sarò stato fortunato? Avrò avuto intuito? Non lo so".

 

 

 

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