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Lady Soumahoro? Solo una Ferragni nera: le sparate di Concita De Gregorio

Concita De Gregorio

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Realtà, stammi lontana (non sia mai si scoprissero le ipocrisie della sinistra). I tempi sono duri (è meglio fantasticare). Signori e signore, colti e ignoranti, curiosi e menefreghisti, la notizia oggi è che il diritto alla scemenza surclassa quello all'eleganza (l'argomentone delle scorse settimane). Suo sponsor è Concita De Gregorio, che ne approfitta per deliziarci con ben due paginone su Repubblica, l'equivalente di quelle che lo stesso quotidiano dedica al Qatargate. In un processo penale invocheremmo fior di attenuanti di tipo sanitario, ma di questo pane si ciba certo giornalismo. Donna Concita voleva difendere lady Soumahoro. In verità l'ha finita. Distrutta. Denudata moralmente più di quanto abbia fatto dieci anni fa un fotografo.

 

 

Dicevano che il problema di Palermo è il traffico. Johnny Stecchino oggi potrebbe interpretare gli articoli di Concita De Gregorio. Balle in quantità industriale. I social si sbellicano dalle risate, le persone serie strabuzzano gli occhi. E si chiedono dove si voglia arrivare scrivendo fiabe sul lupo cattivo che nessuno si azzarderebbe mai ad accarezzare sul muso.

ESERCIZI DI FANTASIA - Paragonare Liliane Murekatete, la compagna di Aboubakar Soumahoro, a Chiara Ferragni è un esercizio di fantasia a cui non avremmo mai potuto pensare. Al massimo un sogno notturno del deputato preferito dalla cooperativa Karibu. Ma il confronto non regge, e non per questioni fisiche o di portamento. Non credi a ciò che leggi quando scorri questa frase: «In cosa divergono, a parte gli esiti, le aspirazioni di Liliane Murekatete», «esibita e irrisa in tv come colpevole di aver posato dieci anni fa seminuda e di amare, oggi, gli abiti di marca», e «quelle di Chiara Ferragni»? Mica è finita. Così prosegue la De Gregorio: «In cosa è scandaloso che una giovane bellissima donna arrivata in Italia dal Ruanda guardandosi attorno nel mondo nuovo abbia ritenuto che farsi fotografare poco vestita potesse esserle utile. Cosa disturba del fatto che ami gli abiti firmati come la suprema imprenditrice del Paese Chiara Ferragni. Perché è nera?».

Sì, l'esame conferma che siamo in pieno e conclamato diritto alla scemenza. Progressisti di tutto il mondo, unitevi. Signora De Gregorio, che resta una penna brillante e la sciupa così, ma lei lo sa che Chiara Ferragni le tasse le paga e quel mondo che ruota attorno alle cooperative per «aiutare» i migranti e a cui Liliane non era estranea, deve rispondere persino di contributi non pagati?

 

 

Cara Concita, lei è info ta delle condizioni in cui erano ridotti i dipendenti della Karibù rispetto a quelle in cui operano i dipendenti della moglie di Fedez? Ad esempio, chissà se è una balla che lì gli stipendi non li pagavano e qui invece sì...

Per caso alla Ferragni sono piovuti dal cielo 60 milioni di euro di fondi pubblici senza gare, senza rendiconti, senza nulla, mentre i soldi suoi l'influencer che lei usa come paragone della Murekatete ha speso persino soldi privati ricavati dalle donazioni per realizzare una terapia intensiva e molto altro ancora utile alla sanità? E tutto quel che è accaduto in casa Soumahoro - non i presunti reati, che sono compito del magistrato accertare, ma proprio i comportamenti - si spacciava per opere caritatevoli servite a portare in Parlamento il celebre deputato autosospeso? Pubblicità ingannevole, potrebbero chiamarla alcuni.

STRANE DIMENTICANZE - Lady Concita fa di più, elenca una serie di donne - tutte belle - che hanno fatto successo anche per il loro fascino. Ha dimenticato una delle più avvenenti, la parlamentare greca che sembrava aver qualche tasso di familiarità con il compagno Panzeri. Ovviamente non ne parliamo... Occultamento di vergogna. Liliane Murekatete uguale a Chiara Ferragni. E Soumahoro uguale a chi, se è possibile domandarlo? Oppure lui non c'era? E se c'era dormiva? Sa che cosa si rimprovera a quel clan, ma la De Gregorio non se lo ricorda? Lo scrive Nicola Porro: «Il mancato pagamento del fisco, degli operai, dei propri dipendenti, dell'Inps, dell'Irpef, dell'Ires ecc. Alla faccia della sinistra che ce la mena un giorno sì e un altro pure con l'evasione!». E non c'è neppure bisogno della grande firma per esprimere sconcerto per un delirio inaspettato. Basta scorrere twitter: «Spiace, ma io non attacco la compagna di Sumahoro per aver posato nuda o avere bei vestiti. Io la critico per aver fatto scempio dei miei soldi, invece di darli a quei poveretti che lei, la madre ed il marito avevano giurato di difendere e di proteggere». Lo ha scritto una persona normale. Molto più normale di Concita De Gregorio. Due pagine che potevano essere spese meglio.

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