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Qatargate, Marcello Sorgi e i sospetti sul Pd: "Davvero singolare..."

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Mentre il dem Brando Benifei puntava il dito contro la destra, sullo stesso quotidiano Marcello Sorgi criticava l'atteggiamento della sinistra. Il motivo? Il capodelegazione Ue del Pd ha detto che la corruzione è colpa della destra "che ha sempre bloccato norme rigide" sul tema. Parole che fanno storcere il naso a Sorgi, che dalle colonne de La Stampa, replica: "È davvero singolare che il solo nel Pd a condannare seriamente il Qatargate sia il commissario per gli Affari economici Gentiloni, mentre ai vertici del partito si fa strada una strana teoria: gli scandali e la corruzione prosperano per mancanza di regole severe".

 

 

In sostanza per il giornalista si tratta di "uno strano modo di affrontare gli eventi". A maggior ragione se avvengono "alla vigilia del congresso", per cui ci sarebbe "ben poco da sorvolare". D'altronde tra i protagonisti dello scandalo c'è proprio Antonio Panzeri, ex eurodeputato prima dem poi di Articolo Uno. Qualcosa dunque che non torna c'è. Ad avanzare un sospetto ci pensa Sorgi: "Sotto sotto si tratta anche di non infierire sui 'compagni separati' di Articolo 1, i bersaniani-dalemiani a cui apparteneva Panzeri, che stanno per rientrare nella casa da cui erano usciti per protestare contro Renzi (e hanno continuato a farlo anche in tempi più recenti, attaccando l'attività di conferenziere dell'ex premier negli Emirati Arabi). Com'è stato fino a qualche giorno fa per il caso Soumahoro, che ha investito Sinistra Italiana e Europa Verde, alleati della striminzita coalizione che ha perso le elezioni il 25 settembre".

 

 

Da qui la frecciata: "Ce li vogliono davvero nel partito che sta entrando in una fase costituente i lobbisti del Qatar, pagati con centinaia di migliaia di euro per addolcire le prese di posizione del Parlamento di Strasburgo sul mancato rispetto dei diritti civili da parte del governo di Doha? Ci saranno o no un paio di righe, almeno un paio, nella nuova carta dei valori del Pd, per segnare un confine tra il rispetto e l'assenza di democrazia che riguarda la maggioranza dei Paesi del mondo arabo?". Domande a cui ancora nessuno, da parte dem, ha voluto rispondere. Almeno finora.

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