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Michela Murgia, nuova accusa a Meloni e FdI: "Chi mettono al bando"

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Non è passata inosservata l'uscita di Michela Murgia a DiMartedì. La scrittrice, ospite di Giovanni Floris, ha detto chiaro e tondo che "Roberto Saviano è perseguitato dalla camorra e da Giorgia Meloni". Proprio così. Una frase più che imbarazzante, tanto che Fratelli d'Italia è stata costretta a intervenire. "La scrittrice Michela Murgia in una trasmissione televisiva paragona il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla camorra. Siamo al delirio totale, senza più alcun freno - ha dichiarato il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti - Si continua ad alimentare una campagna di odio contro il capo del governo".

 

 

E ancora, rivolgendosi direttamente alle trasmissioni, Riccardo De Corato: "Non invitare più persone come la scrittrice Murgia, perché si rendono protagoniste di un clima di odio che istiga" alla "violenza e a gesti estremi". Risultato? Invece che chiedere scusa la Murgia rincara la dose. Su Instagram, infatti, la scrittrice riprende un articolo di Libero e attacca FdI e la sua leader: "FdI chiede di non invitare più Michela Murgia - si legge nella storia social - Cioè censuriamo chi dissente, mettiamo al bando le voci critiche".

 

 

 

Nulla di nuovo, sempre in difesa di Saviano (a processo per aver dato alla Meloni della "bastarda") la Murgia invocava il diritto alla libertà di parola: "Il 15 novembre c’è il rinvio a giudizio di Saviano, reo di aver detto una parola contraria a Meloni e Salvini sulla responsabilità dei morti nel Mediterraneo. Il primo gesto di Meloni da Presidente del Consiglio potrebbe dunque essere quello di portare alla sbarra un intellettuale di fama internazionale che le ha espresso dissenso. A quell’udienza ci sarò anche io. Voglio vederla in faccia questa destra che appena sente la parola cultura mette mano alla querela". Peccato però che quella invocata dalla Murgia non sia la libertà di parola, ma quella dell'insulto. 

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