Soumahoro, l'ex collaboratore: "Sotto la regia di Marco Damilano..."
Pietro Santonastaso è un giornalista che ha lavorato alla nascita del personaggio Aboubakar Soumahoro: è stato con cui dal 2017 al 2020, ai tempi dell’Unione Sindacale di Base. Santonastaso rivedeva i suoi testi, studiava strategie insieme a lui, gli faceva anche da scorta e da autista nelle prime uscite ufficiali. Poi qualcosa è cambiato quando Soumahoro è stato innalzato a paladino della sinistra ed è passato sotto l’ala protettiva di Marco Damilano e Diego “Zoro” Bianchi.
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“La vista di Soumahoro - scrive Santonastaso - dovette sembrare a Zoro l’apparizione di una ‘madonna pellegrina’, per dirla con Sergio Saviane. Fu così che il nostro bravo conduttore tornò dalla Calabria con un bel servizio e una convinzione, subito condivisa con il sodale Marco Damilano: abbiamo un leader per la sinistra. L’invito per Abou a Propaganda Live e la copertina dell’Espresso furono i botti di richiamo prima di uno spettacolo pirotecnico. Da quel momento si moltiplicarono le richieste di intervista dall’Italia e dall’estero”.
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Lentamente Soumahoro ha lasciato Santonastaso ed è passato sotto la regia del duo Damilano-Bianchi, fino ad arrivare ai giorni nostri: “Quattro anni fa Abou era il nuovo che avanzava, circonfuso di luce, oggi è un politico debole e isolato, ideale per il tiro al bersaglio. Ha fatto errori a valanga, così come i suoi mentori che adesso se ne lavano le mani, ma non è oggetto di indagini giudiziarie. Sarebbe bello – e la stampa italiana ne trarrebbe lustro – se questo incessante rovistare, anche nella spazzatura, fosse applicato con la stessa intensità e la stessa costanza a schiere di politici dalla pelle bianca che magari oggetto di indagini giudiziarie lo sono veramente”.