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Senaldi lo provoca, Friedman sbrocca: "Voi, grandissimi americani..."

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È scontro a L'Aria Che Tira, dove nella puntata di martedì 6 dicembre Pietro Senaldi è chiamato a dire la sua sulla guerra in Ucraina. Quella del condirettore di Libero, più che un'osservazione, è un chiaro appello agli americani e una frecciata ad Alan Friedman. Al giornalista statunitense, anche lui in collegamento con Myrta Merlino su La7, tuona: "Io vorrei semplicemente dire cosa si aspettano gli italiani dagli Stati Uniti". Ricordando che "noi, essendo parte della Nato, abbiamo dato tutto l'appoggio agli ucraini" ora "ci aspettiamo che gli Usa facciano una cosa che l'Italia non può fare".

 

 

Ecco di cosa si tratta: "Dopo 12 anni di politica estera disastrosa di cui l'Italia ha pagato il prezzo, gli italiani vogliono che risolviate la guerra". Il condirettore precisa che le nostre armi, seppur inviate, "sono 4 archibugi" e che dunque "non riusciamo a risolvere il conflitto". E ancora: "Voi grandissimi Stati Uniti, dopo aver devastato, ponete fine alla crisi in Ucraina". Appello che Friedman non prende seriamente: "Cosa c'entra questo con l'evasione? Ma di che diavolo parli?".

 

 

Peccato però che sull'evasione fiscale Senaldi si fosse già espresso mettendo in dubbio la lettera dell’evasore reo confesso pubblicata sul Corriere della Sera. "Non sono una persona molto maliziosa - ha esordito -, ma non sono neanche nato ieri mattina. Le lettere sui giornali vanno pubblicate quando c’è nome e cognome, quelle hanno un valore, altrimenti non hanno nessun valore, potrebbe averla scritta chiunque, anche Enrico Letta, non firmandola. È una vera barzelletta che in Italia si dibatta su una lettera anonima. Bankitalia fa benissimo a fare le sue critiche, ma se parla del denaro elettronico è come l'oste che parla del suo vino. Le banche guadagnano sul denaro elettronico, che piaccia o meno è ovvio che la banca lo difende. Ho trovato - ha poi concluso - più strana la critica al reddito di cittadinanza, che non mi sembra un argomento di competenza di Bankitalia”.

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