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Alan Friedman, altri insulti a Meloni: "Così torniamo all'800"

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Il pensiero di Alan Friedman è a senso unico. Il giornalista economico si esprime infatti sempre a sfavore del governo presieduto da Giorgia Meloni. Intervenuto a Coffee Break, su La7, ha criticato pesantemente la manovra e in particolare la modifica sul tetto dei pagamenti elettronici. “L’Europa boccerà la mossa di Meloni sul Pos - ha esordito - e lei sarà costretta a ridurlo perché va contro il resto dell’Europa, che va verso il futuro e non il passato”. 

 

 

“Non possiamo disfare l’epoca digitale - ha proseguito Friedman - e tornare all’800. Il vero punto che mi preoccupa è che la manovra è composta per due terzi dai ristori per l’energia, il resto sono caramelle elettorali distribuite qua e là. Inoltre mi disturba l’attacco contro il Pnrr: perché il cognato della Meloni o il ministro dell’Agricoltura devono attaccare Mario Draghi, dire che il piano è stato fatto male. Perché mettere le mani avanti su temi che possono soltanto far irritare l’Europa? Vogliono buttare nel cestino il lavoro di Draghi che invece va portato avanti”. 

 

 

“Se la Meloni decide di cestinare la base del Pnrr - ha attaccato Friedman - e non affidarlo a persone competenti, allora potremmo avere un problema. L’Italia rischia di non beccare i 20 miliardi a fine anno e quelli del prossimo giugno: non per colpa di Draghi - ha chiosato il giornalista economico - ma se la Meloni non riesce a fare le riforme richieste”. 

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