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Pietro Senaldi, la frase bufala degli haters: "Meridionali con gli stracci"

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Gli odiatori del web sono sempre a lavoro. I leoni da tastiera non solo spargono il veleno sul web ma inventano anche bufale per screditare i loro bersagli preferiti. E questa volta è toccato al condirettore di Libero, Pietro Senaldi. Da qualche giorno su Twitter e sui Instagram il profilo di "Briganti_official" mostra la foto di Senaldi accompagnata da una dichiarazione fake dello stesso condirettore di Libero.

 

Ecco il testo-bufala riportato da "Briganti official": "A me del problema della disoccupazione al Sud non me ne frega una cippa, se veramente i meridionali hanno voglia di lavorare vengano a Milano che il lavoro lo trovano in 10 minuti. Se i disoccupati meridionali non vogliono saperne di spostarsi, e allora possono anche morire di fame lì nel loro paesello, che a me di loro non m'importa niente. Questi abitanti del Sud Italia devono smetterla di pretendere gli stessi diritti a qualsiasi latitudine; il lavoro, benché garantito dall'art. 1 della Costituzione, se c'è solo a Milano, i meridionali devono prendere i loro quattro stracci, avvolgerci sentimenti, affetti e mancati diritti e venire a spendere tutta la loro paga, gentilmente offerta dai milanesi, in affitti a nero, alimenti, vestiario e altro. E se questo determina una vera e propria desertificazione di giovani, se provoca un ulteriore impoverimento delle regioni meridionali, se discrimina un terzo della popolazione italiana, beh, questo è un problema che non mi tocca, in fondo sono più vicini all'Africa che a Milano".

Clicca qui per leggere il post-bufala su Pietro Senaldi

Queste parole non sono mai state dette in nessuna occasione da Senaldi. Ma la macchina dell'odio si è messa in moto e gli haters chiedono già farneticanti interventi dell'Ordine dei Giornalisti. Inoltre su Twitter sono stati usati insulti contro Senaldi che ribadiamo ancora una volta non ha mai pronunciato queste parole. Insomma l'ennesimo caso di una bufala montata ad arte per colpire un obiettivo preciso e soprattutto per zittire chi esprime un parere critico contro il reddito di cittadinanza. 

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