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Carlo Calenda e Giorgia Meloni? Luca Ricolfi: "Cosa sta succedendo"

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Si fa presto a definire Carlo Calenda "di destra". Il sociologo Luca Ricolfi, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, dà una lettura di quanto sta succedendo nel panorama politico e parlamentare italiano alquanto lucida e, come suo solito, ripulita da qualsiasi pregiudizio. 

 

 

 

Ricolfi, che non ha mai nascosto le proprie simpatie progressiste, nelle ore in cui Calenda e la delegazione del Terzo Polo hanno incontrato Giorgia Meloni per trovare vie di dialogo sulla legge di bilancio, sgombra il campo dalle polemiche, pretestuose, di Pd e M5s. "Se si sta spostando a destra? Direi di no. Calenda semplicemente esprime le posizioni della sinistra che io chiamo riformista-radicale, cioè radicalmente riformista. Ha una visione pragmatica delle cose, ha idee di vario tipo e molto concrete su Industria 4.0 ma soprattutto sul reddito di cittadinanza. Semmai dovremmo cambiare un po' giudizio sul governo". 


"Calenda? Un riformista radicale": guarda il video di Ricolfi a L'aria che tira
 

"Ci sono degli aspetti della manovra sicuramente disdicevoli da un punto di vista di sinistra, come l'innalzamento del tetto del contante o la pace fiscale, tutte cose indigeribili per chi la pensa come me, peraltro. Però ci sono tutta una serie di altri provvedimenti che un governo di sinistra avrebbe tranquillamente rivendicato". 

 

 

 

"Tutta la parte redistributiva della manovra è molto pro-ceti popolari e molto ostile ai ceti alti". Quindi Ricolfi tira in ballo Antonio Padellaro, editorialista del Fatto quotidiano che ascolta con espressione un po' perplessa: "Noi, io e Padellaro, ammesso che siamo entrambi in pensione, non avremmo l'indicizzazione perché siamo ceti troppo elevati. C'è una tassa sugli extra-profitti... Io direi che il grosso delle risorse, dalle bollette all'aumento delle pensioni fino alla carta-acquisto, tutte le misure sono a favore dei ceti bassi". 

 

 

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