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Nicola Porro, altra bomba su Saviano: "Perché va querelato"

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La prima intervista da presidente del Consiglio di Giorgia Meloni al Corriere della Sera accende la fantasia di Nicola Porro. Nella sua video-rassegna quotidiana Zuppa di Porro, il conduttore di Quarta Repubblica su Rete 4 non nasconde un certo stupore per il fatto che "con tutti i problemi che abbiamo, l'economia che non va, Ischia, le accuse di deriva a destra del governo, ci sia comunque il tempo di chiedere conto alla Meloni della querela contro Roberto Saviano". L'autore di Gomorra aveva dato dei "bastardi" sia alla leader di Fratelli d'Italia sia a Matteo Salvini e ora andrà a processo per diffamazione. 

 

 

 

"Il direttore del Corsera Luciano Fontana, nelle 15-20 domande che fa, deve piazzare quella su Saviano - riflette Porro -. E la Meloni risponde: 'Io non ritiro la querela a Saviano perché mi ha rappresentato come se fossi la colpevole della morte di un bambino annegato nel Mediterraneo'. Capito? Non solo Saviano dà della bastarda alla Meloni, ma al culmine del ragionamento la indica come mandante occulta dell'assassinio di un piccolissimo migrante. Francamente, abbastanza pesante".


Porro contro Saviano: guarda qui il video


Al Corriere, la Meloni ricorda come "questa querela l'ho presentata quando non ero presidente del consiglio. C'è un problema: perché un magistrato dovrebbe trattare diversamente me, in quanto premier? Sarebbe piuttosto pericoloso per la magistratura. Il problema è che una certa sinistra non si può considerare sempre sopra le righe", riassume Porro il ragionamento della premier.

 

 

 

Che poi, rivolta alla sinistra, "la Meloni in sintesi dice: 'Basta con questa storia dei diritti civili, non cambierà niente. La legge 194 sull'aborto ho sempre detto che non la toccherò e non la voglio toccare'". Ma alla propaganda di sinistra fa troppo comodo sostenere il contrario.

 

 

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