PiazzaPulita, Soumahoro sconcertante: "Fino alle due col questore"
Un'ospitata quella a PiazzaPulita di giovedì 24 novembre, che permette ad Aboubakar Soumahoro di dare la sua versione dei fatti. Il deputato autosospeso dall'Alleanza Verdi-Sinistra italiana prende le distanze dall'indagine che coinvolge le cooperative di moglie e suocera. Eppure i dubbi nello studio di La7 sono tanti. A esprimerne solo alcuni Antonio Padellaro. Risultato? Una giustificazione che vacilla. "Le lotte che ho condotto insieme ai braccianti, sono lotte per eliminare la ghettizzazione e le baraccopoli e per dare un salario dignitoso a chi lavora". Ma non finisce qui, perché sulla lotta portata avanti, il parlamentare prosegue: "È la stessa lotta che ha permesso ai braccianti di avere dei diritti".
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A incalzarlo però ci pensa Corrado Formigli, ricordando che la Cgil "accusa i suoi uomini di rifornire di braccia il sistema criminale nei campi, ossia di favorire il caporalato". "Se fossi la Procura - controbatte - chiamerei domani la Cgil e farei depositare subito, perché tra chi ha lottato contro il caporalato c'è il sottoscritto". Il sindacalista torna indietro nel tempo e ricorda un episodio: "Ho lottato contro il caporalato, lo possono testimoniare funzionari dello Stato, questori e prefetti. Quando i braccianti furono presi a fucilate sono stato fino alle due di notte col questore".
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Parole che scatenano Padellaro: "Ma perché nel 2022 queste persone lavorano ancora in condizioni indegne?". Anche qui la risposta di Soumahoro non si fa attendere: "Io non rivendico quelle condizioni". Ma Padellaro tiene a precisare che "non è una domanda accusatoria, chiedo solo a lei come sia possibile. Lei non ha cambiato le cose". E alquanto indispettito l'ex esponente Verdi-Sinistra italiana risponde: "Lei parla di due cose diverse, io ero nelle baraccopoli a lottare prima di conoscere la mia compagna".