Paolo Mieli avverte la Meloni: "Attenta a criticare Draghi"
Paolo Mieli rimprovera il governo. In onda su Radio24 il giornalista torna sulla telefonata Mattarella-Macron, dicendosi certo che sia stato il presidente della Repubblica ad alzare la cornetta. "È evidente che la telefonata l'abbia fatta Mattarella a Macron", spiega in riferimento alla crisi Italia-Francia sulla questione migranti. Ma se molti hanno apprezzato il gesto del capo dello Stato, Ignazio La Russa non ha mancato di dire la sua. Il presidente del Senato ha esortato tutti a "condividere la linea del governo".
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Da qui la bacchettata dell'ex direttore del Corriere della Sera: "La Russa faccia almeno finta di essere super partes e provi a capire che c'è una postura da tenere e un linguaggio diverso. Mi sembra che Fratelli d'Italia non abbia ancora messo da parte il linguaggio dell'opposizione". Non solo, perché Mieli contesta anche le critiche all'esecutivo precedente. "Il governo stia attento ad attaccare Draghi - avverte -, visto che la Meloni è nata come se fosse una figlia naturale di Draghi, attenti". Da qui il consiglio al premier: "Dica ai suoi per qualche tempo di stare in silenzio, bisogna avere un filtro quando si passa dall'opposizone alla maggioranza". Ecco allora che Mieli torna a La Russa, definendo i suoi commenti rispetto alla telefonata tra Macron e Mattarella "impropri".
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Già i giorni scorsi Mieli non aveva mancato di criticare il governo: "Non c'è stato solo il decreto anti-rave - erano le sue parole - la settimana si è aperta con delle manganellate forse eccessive agli studenti della Sapienza, poi c'è stata la vicenda della nave, Predappio, le nomine dei sottosegretari, più imbarazzanti dei ministri...".